Quasi 10.000 nascite in più in nove mesi, dopo il divieto di aborto
«I ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health stimano che il divieto di aborto in Texas entrato in vigore nel settembre 2021 sia stato associato a 9.799 nati in più nello stato tra aprile e dicembre 2022», si può leggere sul sito del medesimo ateneo.
Una notizia importantissima che ci fa comprendere l’importanza di avere legislatori illuminati a cui sta a cuore il bene della vita.
E che conferma ciò che noi abbiamo sempre sostenuto, e cioè che se si vuole invertire il trend demografico del nostro Paese, oltre a sussidi, aiuti e quant’altro, è necessario che venga “smontata” passo dopo passo la legge n. 194/1978, fino alla sua completa abolizione.
Ed è altrettanto chiaro che la tattica per giungere ad un simile esito non è affatto scontata né immediata, tutt’altro… Tuttavia è sempre ottima cosa ricordare a noi stessi che il nostro obiettivo imprescindibile resta quello di abolire l’odiosa legge sull’aborto.
Ma ritornando alla notizia, ti mostriamo cosa hanno fatto in Texas per giungere ai risultati di cui ti abbiamo detto.
Ti ricordiamo che dopo la storica sentenza del giugno 2021, con cui la Corte suprema federale ha disposto che il diritto all’aborto non gode più di tutela costituzionale – rimettendo quindi la valutazione in ordine alla sua liceità ai singoli stati – nel settembre 2021 il Texas ha varato una legge (SB8) che vieta l’aborto dopo il rilevamento dell’attività cardiaca embrionale.
Inoltre, i medici e il personale sanitario che facilitano o favoriscono un aborto proibito rischiano di andare a processo e di vedersi comminare una sanzione pecuniaria di almeno 10.000 dollari.
Il messaggio sociale che intendono far passare i legislatori texani è quello volto a far comprendere l’estrema gravità di un gesto come quello di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza.
Ed è su questo tracciato che occorre muoversi per educare le sensibilità, dopo anni di bombardamenti mediatici tendenti a difendere la tesi che il concepito non ha alcun diritto.
Desideriamo a tal proposito ricordarti che noi di Generazione Voglio Vivere, assieme ad altre realtà pro-life, a maggio abbiamo depositato presso la Corte di Cassazione una proposta di legge di modifica della l. 194/1978, che prevede l’inserimento di un comma all’art. 14 della normativa, il quale recita:
«Il medico che effettua la visita che precede l’interruzione volontaria di gravidanza ai sensi della presente legge, è obbligato a far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta nel grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso».
Misura volta a far prendere consapevolezza dell’omicidio che si commetterà qualora si intenderà proseguire nel proposito di abortire.
Hai potuto dunque constatare con i tuoi occhi quali sono le ricette vincenti per sensibilizzare le persone sulla gravità di un gesto come quello di abortire, per evitare l’uccisione di milioni di innocenti e, infine, per invertire il trend tragico dell’inverno demografico.
Sebbene l’orizzonte che si profila ai nostri occhi per molti aspetti sia oscuro, tuttavia si levano anche dei chiarori che spettano a noi saper leggere per mutare radicalmente narrazione e mentalità.
Il nostro compito quotidiano è quello di informarti, renderti sensibile verso certi temi e chiamarti all’azione per contrastare la cultura di morte oggi predominante.
Aiutaci a farlo sempre di più e sempre meglio.