
Quelle magliette Lgbt inneggianti al demonio…
Una maglietta, specie da quando la si può personalizzare, non è solo un indumento. È una sorta di manifesto.
Spesso la si sottovaluta e si sbaglia. Perché fa tendenza, lancia mode, trasmette messaggi in grado di condizionare anche gusti e opinioni. Lo star system lo sa bene.
Lady Gaga, ad esempio, ha contestato Trump, cercando di orientare contro di lui il voto dei propri fans, sfoggiando una maglietta con la scritta «Love trumps hate».
Ma lo sanno bene i marchi d’abbigliamento: Dior nel 2016 ha lanciato t-shirt con un messaggio inequivocabile, «We should all be Feminists» per la gioia di femministe e pro-gender.
Creature of Comfort ha invece utilizzato le proprie magliette con la scritta «We are all human beings» per contestare la politica statunitense contraria all’immigrazionismo selvaggio.
Insomma, una t-shirt non è mai neutra. Racconta l’identità di chi la indossa, ciò che è e quel che vuole.
Giugno è purtroppo il mese dedicato ai «Gay Pride» ovunque nel mondo vengano consentiti. Ed il merchandising si è prevedibilmente scatenato, lanciando sul mercato migliaia di prodotti a tema.
Quale messaggio veicolano, ad esempio, le t-shirt raffiguranti il celebre dipinto di Eugène Delacroix, emblema della Rivoluzione francese, con la bandiera Lgbt al posto del Tricolore?
È chiaro: che esser Lgbt significherebbe essere “rivoluzionari”, progressisti, guardare avanti e non restare ancorati ad un mondo legato al passato, gretto, conservatore e parruccone.
Dimenticano come, storicamente, alla Rivoluzione abbia fatto seguito il periodo del Terrore, fatto di violenza, lutti, sangue, disperazione ed orrore, ma questa è un’altra storia…
Dal cattivo gusto con risvolti politici si passa alla blasfemia vera e propria con la maglietta raffigurante Gesù Cristo, che indossa una tunica color arcobaleno.
Qui il messaggio non necessita di troppe interpretazioni, la provocazione è purtroppo lampante. Ma il peggio deve ancora venire.
È in commercio, infatti, una t-shirt raffigurante il diavolo a tinte Lgbt e la scritta «Pride Month». La pubblicità recita: «Scatena il tuo fuoco interiore»… Già, il fuoco degli inferi.
Si legge ancora: «Questo design unico presenta una potente figura demoniaca adornata da vibranti corna ed ali arcobaleno».
«È un pezzo audace per chi celebra il Pride con un tocco di sfida e stile alternativo». È un articolo in vendita ovunque, lo si può acquistare anche online. In Italia costa poco più di 20 €.
Questi sono i messaggi che il mondo Lgbt lancia per raccontarsi al grande pubblico: rivoluzionari, progressisti, blasfemi, inclini alle influenze sataniche, perché “anti-sistema”.
È un “biglietto da visita”, che la gente per lo più ignora, ma che è bene invece che conosca. Per questo intendiamo lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione tramite i social.
Sono il mezzo più veloce, per raggiungere tanti in modo efficace. Ma ha un costo, per sostenere il quale abbiamo bisogno del tuo aiuto!
Intendiamo fare in modo che si sappia nel più breve tempo possibile ciò che davvero si agita al cuore dell’eresia omosessista.
Ed al cuore troviamo il demonio. A lui ed a ciò che rappresenta la galassia omosessuale intende ispirarsi, conformarsi e credere.
Emerge allora in modo chiaro cosa si nasconda dietro lo stendardo Lgbt sventolato a giugno in occasione dei «Gay Pride» di tutto il mondo, in Italia come altrove.
Il che offre un motivo in più per opporre un netto e categorico rifiuto a chiunque pretenda di esporlo in occasioni e sedi istituzionali, a partire dalle scuole.
Dobbiamo contrastare in ogni luogo e con ogni mezzo una propaganda ispirata alla lotta contro il sistema, contro le tradizioni, contro Dio in nome dei furori della Rivoluzione e del demonio.
Tuteliamo i nostri figli, prima che ne vengano travolti. A partire dai banchi di scuola. Facciamo in modo che non partecipino alle sfilate “Lgbt”, promosse soprattutto in questo mese!
Aiutaci, con la tua migliore offerta, a fare in modo che le famiglie sappiano, riflettano ed orientino di conseguenza la propria azione educativa.