Sabotare chi odia la vita!

Sabotare chi odia la vita!

“Sabotare” chi odia la vita e vuole distruggere i valori occidentali.

Il clamore che sta destando l’utilizzo di questo verbo, da parte del discusso generale Vannacci, sta facendo letteralmente impazzire i progressisti, l’intera sinistra e il fronte abortista.

In caso di elezione al Parlamento europeo, l’autore del libro ‘Il mondo al contrario’ ha affermato che si impegnerà ad agire secondo due “direttrici principali”.

“La prima è la proposizione di provvedimenti a difesa della vita, del progresso, della famiglia, delle tradizioni, delle radici che ci contraddistinguono e del sangue del suolo che ci caratterizza tutti quanti come cittadini europei; la seconda si basa sul sabotaggio di tutte quelle iniziative che si propongono la distruzione dei valori occidentali”.

La deputata di Azione, nonché ex ministra, Mara Carfagna considera un’idiozia definirsi pro-vita, credendo che costituisca “un inganno” per gli elettori, poiché farebbe passare il messaggio che tutte le altre forze politiche siano pro-morte.

La Conferenza nazionale delle donne democratiche fa sapere che “la legge 194 è sotto attacco e va difesa”.

E ne sentiremo ancora tante di simili farneticazioni, di improbabili oscurantismi che minaccerebbero il futuro dell’Italia e quello dell’intera Europa con l’elezione di personaggi come Vannacci all’Europarlamento.

Eppure, il verbo “sabotare” è proprio quello che vogliamo e dobbiamo attenderci da tutti quei candidati che hanno compreso cosa si cela dietro le imposizioni ideologiche folli e sconsiderate di questa Unione Europea, su tematiche quali vita, famiglia, libertà educativa e tanto altro.

Definirsi pro-vita non solo ha un senso chiaro e preciso, ma assume una rilevanza del tutto particolare all’indomani della votazione del Parlamento europeo di qualche mese fa, che ha votato a favore dell’inserimento dell’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.

Checché ne dicano, non v’è alcuna possibilità che l’Europa si possa realmente risollevare se non fa i conti con la propria coscienza. Se non fa i conti con le proprie radici greco-romane e cristiane e se non smette di odiare se stessa.

Oltre l’economia e la geopolitica c’è l’uomo, il suo stato esistenziale, psicologico, morale, spirituale.

Donne e uomini che disprezzano ed odiano la storia d’Europa, che negano le loro radici, che non riconoscono e si fanno beffe dell’ordine naturale e perfino della stessa vita umana, non hanno possibilità di ripresa.

Sono loro a condannare l’Italia e l’Europa verso un orizzonte “senza futuro”, senza figli, senza welfare, preda di un folle e macabro edonismo, che loro celano sotto il nome di “diritti”.

Rendiamocene conto e mettiamocelo bene in testa. Senza prenderci in giro e farci strane illusioni.

Ripartire dalla difesa e promozione della vita – dal concepimento alla morte naturale, della famiglia – fondata sul matrimonio tra uomo e donna aperto alla vita – e della libertà educativa – affinché il primato educativo spetti alla famiglia, questa è l’unica ricetta vera che, al contempo, è premessa di riscatto e garanzia per il futuro.

E che ben venga un oculato sabotaggio di chi intende distruggere il patrimonio di valori che i nostri padri ci hanno trasmesso e che persone come te e me desiderano trasmettere ai nostri figli e nipoti.

Nei prossimi giorni in cui ci avvicineremo sempre più alle elezioni europee, non mancheremo di fornirti info utili e aggiornarti su quei candidati che hanno a cuore i valori non negoziabili.

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