Spano fuori dal Ministero della Cultura! Firma subito!
Cadute simili non possono e non devono esserci.
Ci riferiamo alla nomina di Francesco Spano nel ruolo di capo di Gabinetto del Ministero della Cultura da parte del neo ministro Alessandro Giuli.
Cosa c’è che non va? Un motivo in particolare.
Francesco Spano – ex segretario del Museo delle Arti del XXI secolo (MAXXI), quando Giuli lo presiedeva – dal dicembre 2015 al febbraio 2017 fu a capo dell’Ufficio nazionale discriminazione razziali (UNAR), istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
La vicenda che coinvolge Spano e che lo portò alle sue dimissioni risale al 2017, quando un servizio televisivo del programma Le Iene accusò l’UNAR da lui presieduto di aver erogato 55mila euro all’Associazione nazionale contro le discriminazioni da orientamento sessuale (ANDDOS) – di cui Spano era tesserato –, divenuta dal maggio 2018 Associazione ricreativa circoli omosessuali (ARCO).
Un’associazione – veniva mostrato nel servizio televisivo – legata a circoli e ambienti vari in cui si promuovevano sesso e promiscuità omosessuale.
Il clamore della vicenda portò Spano alle dimissioni e successivamente la Corte dei Conti acclarò che quei fondi erano stati “assegnati” ma non ancora “erogati”, e che il bando era legittimo.
Ma al di là della vicenda nei suoi rilievi tecnico-amministrativi, resta il fatto che Francesco Spano è una persona vicina a certi ambienti (tanto da essere stato tesserato dell’associazione in questione, e forse continua ad esserlo) e che è assolutamente INCONCEPIBILE che un ministro appena nominato, espressione di un Governo di centro-destra (o di destra-centro) chiami a ricoprire il ruolo di capo di Gabinetto a un personaggio come Spano.
Ecco perché ti invitiamo subito a firmare la petizione in cui chiediamo al ministro Giuli di revocare l’incarico di capo di Gabinetto a Francesco Spano, per la vicinanza a certi ambienti che nulla hanno a che fare con la storia e le politiche portate avanti da Fratelli d’Italia e dalla coalizione di centro-destra.
«Chiediamo – scriveva il 20 febbraio 2017, sulla sua pagina Facebook, il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni – che l’UNAR, il sedicente ‘Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali’ della Presidenza del Consiglio dei Ministri, venga chiuso oggi stesso.
L’Italia non ha alcun bisogno di un ‘ufficio’ che
con una mano finanzia un’associazione gay nei cui circoli si
consumerebbero rapporti sessuali a pagamento e con l’altra scrive
lettere ai parlamentari per censurare il loro pensiero.
Non un euro in più delle tasse degli italiani deve essere buttato per pagare lo stipendio a dei signori, come il direttore dell’UNAR Spano, che in evidente conflitto d’interessi assegnano decine di migliaia di euro di soldi pubblici ad associazioni di cui sono soci. Fratelli d’Italia presenterà oggi stesso un’interrogazione urgente al Governo per chiedere la chiusura immediata dell’UNAR e le dimissioni del suo direttore Spano».
Qualcosa è forse cambiato da quando l’attuale presidente del Consiglio Giorgia Meloni pronunciava le parole che hai appena letto?
Se non è cambiato nulla, ci aspettiamo dal Governo che sia coerente con le posizioni espresse dalla premier Meloni nel febbraio 2017.
Lo chiedono milioni di elettori ed elettrici che hanno votato Fratelli d’Italia e gli altri partiti della coalizione di centro-destra.
Ti invitiamo subito a firmare la petizione in cui chiediamo al ministro Giuli di revocare l’incarico di capo di Gabinetto a Francesco Spano, per la vicinanza a certi ambienti che nulla hanno a che fare con la storia e le politiche portate avanti da Fratelli d’Italia e dalla coalizione di centro-destra.
Non possiamo e non dobbiamo consentire a nessuno che ci si prenda gioco di noi in questa maniera! Facciamoci sentire!