Stop al Pride negli USA: è ora che anche l’Italia apra gli occhi!

Stop al Pride negli USA: è ora che anche l’Italia apra gli occhi!

Negli Stati Uniti qualcosa è già cambiato. E l’Italia deve aprire gli occhi!

Sotto l’amministrazione Trump, il Dipartimento dell’Istruzione ha ufficialmente cancellato il Pride Month.

Giugno non è più dedicato alla celebrazione dell’“orgoglio LGBT”, ma è diventato il “Mese del Titolo IX”, in onore della storica legge del 1972 che garantisce pari opportunità nello sport e negli ambienti educativi, con particolare attenzione alla tutela delle ragazze e delle donne.

L’obiettivo? Ristabilire ordine, verità biologica e protezione dei minori. L’ideologia gender, che ha invaso l’istruzione pubblica americana sotto la precedente amministrazione, viene ora apertamente contrastata.

Il Dipartimento ha avviato indagini su episodi grotteschi e pericolosi, come quello avvenuto all’Università del Wyoming, dove un ragazzo “auto-identificatosi” come donna è stato inserito in una confraternita femminile. Le denunce descrivono comportamenti molesti e imbarazzanti verso le studentesse.

Altro caso in Colorado: scuole pubbliche che assegnano camere per il pernottamento scolastico in base all’“identità di genere”, senza informare correttamente i genitori che le ragazze avrebbero dormito con maschi “auto-percepiti” come femmine.

Il sistema scolastico ha mentito alle famiglie. E ora è sotto inchiesta.

In sintesi: gli Stati Uniti stanno reagendo. Dopo anni di complicità, l’istituzione pubblica torna a difendere la realtà, la famiglia, la verità sessuale e il diritto dei genitori ad educare i propri figli.

Questa è la direzione che anche l’Italia deve intraprendere. Ma per farlo, serve consapevolezza, informazione e il coraggio di dire la verità, anche quando è scomoda.

Per questo vogliamo potenziare la nostra grande campagna di sensibilizzazione su Facebook, per raccontare a tutti – famiglie, genitori, educatori – cosa sta accadendo davvero nelle scuole, nei media, nelle piazze italiane.

Ma per farlo, abbiamo bisogno del tuo prezioso aiuto! Il cambiamento parte anche da te.

Giugno: un mese occupato dall’ideologia arcobaleno

Nel nostro Paese la situazione è l’opposto: una resa totale all’ideologia LGBT.

Giugno – ma ormai anche aprile, maggio e luglio – è diventato il mese dell’ostentazione, della provocazione, dell’imposizione ideologica, dove ogni città si ritrova invasa da cortei arcobaleno che hanno nulla a che vedere con i diritti fondamentali.

Invece di tutelare la libertà di tutti, si assiste alla militarizzazione simbolica dello spazio pubblico da parte di una sola visione del mondo.

Il cosiddetto “Pride” non è più una manifestazione, ma un carrozzone permanente che pretende:

  • L’abolizione del binarismo sessuale;
  • La carriera alias nelle scuole, senza alcun parere medico;
  • L’autodeterminazione di “identità” imposte ai bambini;
  • L’attacco alla famiglia naturale e alla genitorialità biologica.

Il tutto in un clima sempre più aggressivo e polarizzato.

A Roma, il Pride si svolgerà con lo slogan “Fuorilegge”, in aperta sfida al governo e con toni accusatori, violenti, e spregiudicatamente ideologici.

A Genova, il “Liguria Pride” parla di “lotta al sistema patriarcale e fascista”. A Bolzano si chiede “la messa in discussione delle norme sociali imposte”.

Il quadro è chiaro: non una festa dei diritti, ma un’agenda politica radicale, che cerca di sovvertire ogni riferimento naturale, biologico, spirituale e persino linguistico. E il tutto con il silenzio – o il plauso – delle istituzioni.

Aiutaci a diffondere questa battaglia di verità!

Si continua a offendere i simboli religiosi, si insulta chi dissente, si chiedono nuovi “diritti” fabbricati a tavolino, a danno dei minori, della scuola, delle famiglie.

È tempo di dire basta a questo circo ideologico!

Se gli Stati Uniti hanno potuto sospendere ufficialmente le celebrazioni del Pride, perché non può farlo anche l’Italia? Perché dobbiamo tollerare che piazze pubbliche vengano trasformate in palcoscenici di provocazione ideologica?

Dona ora per sostenere la nostra vasta campagna di sensibilizzazione su Facebook. Ogni euro è un messaggio che arriva a centinaia di persone.

Difendiamo i nostri figli, le famiglie, la realtà. Non restare in silenzio!

L’Italia ha già ceduto troppo. Ora è il momento della verità, ora è il tempo del coraggio.

 

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