
Stop all’educazione sessuale fino alle medie: il Papa ribadisce, la famiglia è la via da seguire!
E' una giornata che segna una svolta importante per la scuola italiana e per la libertà educativa delle famiglie.
Con l’approvazione dell’emendamento al disegno di legge sul “consenso informato in ambito scolastico”, proposto dalla Lega e approvato dalla commissione Cultura della Camera, viene finalmente posta una barriera chiara contro ogni tentativo di indottrinamento ideologico nelle aule.
Il provvedimento, a firma della deputata Giorgia Latini, estende il divieto di affrontare tematiche legate alla sessualità e all’affettività anche nelle scuole medie, dove studiano ragazzi tra gli 11 e i 14 anni.
Fino a oggi il divieto riguardava solo la scuola dell’infanzia e quella primaria, ma l’emendamento riconosce la necessità di tutelare anche gli adolescenti più giovani da contenuti non appropriati, spesso promossi da associazioni esterne e attivisti di area Lgbt.
In concreto, non sarà più consentito proporre nelle scuole dell’infanzia, primarie e medie attività o progetti che trattino di sessualità, contraccezione o tematiche di genere al di fuori di quanto previsto dalle indicazioni nazionali, che già promuovono un’educazione basata su relazioni sane, empatia e rispetto reciproco.
Per gli istituti superiori, invece, ogni attività su questi temi sarà possibile solo con il consenso informato dei genitori, che dovranno conoscere preventivamente gli argomenti, il materiale didattico e le competenze dei relatori.
Un passo che restituisce dignità e ruolo alla famiglia, prima cellula educativa della società.
Come ha spiegato l’onorevole Rossano Sasso, relatore del provvedimento: “Troppe volte abbiamo assistito a tentativi di indottrinamento da parte di attivisti di estrema sinistra Lgbt. Questo emendamento non vieta l’educazione alla sessualità, ma tutela i minori e i genitori, ponendo un limite alla propaganda ideologica nelle scuole.”
Sono parole che risuonano nella quotidianità di tanti genitori, spesso ignari dei contenuti proposti ai loro figli.
È una legge che non censura, ma protegge: protegge i minori da ideologie estranee alla loro età, protegge i genitori nel loro diritto-dovere educativo, protegge la scuola come luogo neutrale, libero da militanze.
L’approvazione di questo emendamento è una conquista importante, ma non basta!
Perché la protezione dei minori e la libertà educativa non possono dipendere solo da un atto parlamentare: devono diventare una coscienza viva, condivisa, popolare.
Per questo, se non l’hai ancora fatto, ti invitiamo a firmare subito la petizione “Proteggiamo i nostri figli dall’indottrinamento ideologico!” promossa da Generazione Voglio Vivere.
Un gesto semplice, ma potente, per affermare insieme che l’educazione non è terreno di scontro politico, ma spazio sacro di verità e amore per i nostri figli.
E per dare ancora più forza a questo messaggio, è fondamentale diffondere questa campagna in ogni famiglia, in ogni comunità, in ogni scuola.
Per questo, chiediamo il tuo prezioso aiuto per potenziare la nostra già vasta campagna di sensibilizzazione online, tramite Facebook.
Solo insieme possiamo costruire una coscienza collettiva che metta davvero al centro il bene dei nostri figli.
In questo clima di confusione culturale e di attacco ai valori fondamentali, le parole pronunciate da Papa Leone XIV al Quirinale risuonano come una bussola di luce.
Nel suo intervento, il Santo Padre ha parlato con forza della necessità di difendere la vita, la famiglia e l’identità umana da ogni forma di relativismo e di cultura fluida, che tenta di cancellare la verità delle radici antropologiche dell’uomo.
“Padre, madre, figlio, figlia, nonno, nonna — ha ricordato il Papa — sono parole che nella tradizione italiana esprimono sentimenti di amore, rispetto e dedizione, a volte eroica, al bene comune.”
Il Pontefice ha inoltre denunciato con forza la “cancel culture” e il pensiero fluido, che cercano di riscrivere la storia e di cancellare valori millenari.
“Non lasciamoci affascinare da modelli massificanti e fluidi — ha ammonito —, da una falsa libertà che rende le persone schiave delle mode e del consumismo.”
E in questo senso, l’emendamento approvato è una risposta concreta all’appello del Papa: un atto che difende la verità della persona umana e la libertà delle famiglie.
Nel suo discorso, Leone XIV ha anche richiamato il dramma della denatalità e la necessità di sostenere la famiglia come fondamento di ogni società sana e solidale.
“Negli ultimi decenni assistiamo a un notevole calo della natalità”, ha detto. “Serve promuovere politiche e scelte concrete in favore della famiglia, tutelandone i bisogni e i diritti.”
Ecco, questa legge è anche un segnale in quella direzione: ridare fiducia ai genitori, restituire dignità al loro ruolo, affermare che la scuola è alleata, non sostituto della famiglia.
È tempo di alzare la voce: i nostri figli meritano una scuola che insegni a pensare, non a subire.