Stravolgere l’antropologia umana!
Imporre una narrazione distruttiva.
Esercitare pressione per stravolgere l’antropologia umana.
In fondo, è questo l’imperativo che domina sogni e desideri della lobby LGBT. Per giungere a tale scopo è necessario costruirsi una legittimazione, uno spazio che dia credibilità ad una reazione.
Il concetto di “discriminazione” assume questo compito perfettamente. Ed ecco, quindi, che diventa un’arma potentissima e molto pericolosa.
Per avere un esempio chiaro di ciò che stiamo dicendo, basta che leggi le parole che ha recentemente pronunciato la candidata democratica alla Casa Bianca Kamala Harris:
«Vogliamo vietare le armi d’assalto e loro vogliono vietare i libri… nel frattempo, con queste leggi come la “Don’t Say Gay” questi estremisti attaccano la libertà di amare da parte di chi ama apertamente e con orgoglio.
Mi addolora molto pensare… che ci siano alcuni giovani insegnanti ventenni che hanno paura di mettere una foto di loro stessi con il loro partner per paura di perdere il lavoro».
Il riferimento alla legge della Florida ribattezzata “Don’t Say Gay”, voluta dal governatore repubblicano Ron Desantis, è bersagliata come estremista e discriminatoria.
E lo sai il motivo?
Perché proibisce l’educazione all’orientamento sessuale e all’identità di genere dalla scuola materna sino alla terza elementare.
Pensa un po’ che gravissima violazione della libertà che viene compiuta!
Noi pensiamo invece che sia una legge di semplice buon senso e che ce ne vorrebbero altre di normative simili, visto l’impazzimento generale in cui siamo immersi.
Questo è solo un esempio, naturalmente, ma ti conferma quel che ti dicevamo poc’anzi. E cioè che in nome della “discriminazione” vengono rivendicati pseudo-libertà e diritti che non stanno né in cielo né in terra.
E, di conseguenza, sono additate al pubblico ludibrio persone o esponenti politici che si limitano a sostenere ciò che è conforme all’antropologia umana e al semplice buon senso.
E qui si tocca con mano il punto della questione che ci interessa direttamente.
Perché una di queste persone di buon senso di cui ti stiamo parlando potremmo essere noi.
E non è minimamente concepibile dover essere etichettati o bersagliati come omofobi, propalatori di odio, intolleranti, ecc…
È ora di dire basta di fronte a queste accuse! Dobbiamo essere liberi di rivendicare con orgoglio il fatto di non credere alla fluidità sessuale, all’ideologia gender, all’educazione sessuale dei bambini da parte dello Stato (spetta in primis alla famiglia).
Non dobbiamo e possiamo accettare supinamente che altre persone ci dicano che non siamo democratici o, peggio, che siamo degli intolleranti, perché ciò non corrisponde a verità.
Ecco perché ti invitiamo a combattere con noi affinché sia ristabilita la verità.
Aiutaci a fare chiarezza e a combattere la disinformazione, condividendo questa mail con i tuoi amici, parenti e conoscenti.
È ora di riprenderci i nostri spazi con garbo ma con altrettanta fermezza!