Sugli embrioni criocongelati è urgente chiarire quel che dice la Dottrina

Sugli embrioni criocongelati è urgente chiarire quel che dice la Dottrina

Appare quanto meno imprudente e non adeguatamente ponderata la fretta con cui il Governo sembra procedere verso l’”adozione” degli embrioni cosiddetti “abbandonati”.

Cosa sta accadendo? Tutto ha avuto inizio lo scorso 24 aprile, quando in un’intervista al Corriere della Sera il prof. Sergio Alfieri rivelò una delle ultime consegne affidategli da papa Francesco.

Il professore, primario di chirurgia oncologica addominale presso il Policlinico “Gemelli”, aveva in cura da anni il Pontefice.

Ebbene, questi, poco prima di morire, gli avrebbe raccomandato di prevedere un modo per mettere al sicuro gli embrioni non utilizzati, quindi crioconservati. Sono circa 200.000 in Italia.

In seguito a queste dichiarazioni i ministri della Famiglia, Roccella, e della Salute, Schillaci, assieme allo stesso Alfieri, avrebbero messo a punto in merito un apposito disegno di legge.

Sono stati avviati dei tavoli tecnici, ma si starebbero facendo forti pressioni, per giungere ad una rapida approvazione di tale progetto, considerato un grande atto di “solidarietà”.

In realtà, non è nulla di tutto questo e le cose, anche quando si sia mossi dalle migliori intenzioni, vanno ben valutate. Ciò che la fretta non aiuta senz’altro a fare.

Quanto sopra detto, infatti, si scontra frontalmente col n. 19 dell’Istruzione «Dignitas Personæ su alcune questioni di bioetica».

Tale documento è stato emanato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede l’8 settembre 2008. Che cosa dice?

Circa gli embrioni congelati esistenti, nello specifico, ritiene «non eticamente accettabile» l’ipotesi di un’adozione “prenatale”.

E ciò per gli stessi problemi, che genererebbe il porli a disposizione delle coppie infertili, il promuovere la procreazione artificiale eterologa o qualsiasi forma di maternità surrogata.

Per «Dignitas Personæ», le migliaia di embrioni in stato di abbandono determinano insomma una «situazione di ingiustizia di fatto irreparabile».

Per questo già Giovanni Paolo II fece appello alla coscienza del mondo scientifico, affinché fosse fermata la produzione di embrioni umani: non si intravvede per loro via d’uscita moralmente lecita.

Ma quanti lo sanno? Pochissimi. Fare apostolato significa allora far conoscere quel che prevede la Chiesa in merito, poiché aiuta a ponderare bene le cose e a non aggiungere ingiustizia a ingiustizia.

Non possiamo certo illuderci di trovare tutto questo sui grandi media. Perciò è necessario ed urgente lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione tramite i social.

Essi rappresentano il modo più veloce e sicuro per informare molti in poco tempo, ma hanno un costo, di cui da soli non possiamo farcene carico. Abbiamo bisogno del tuo aiuto!

Chiarire questi punti molto delicati rappresenta un atto di carità. Quanto scrive l’Istruzione «Dignitas Personæ», del resto, viene confermato anche dal Catechismo. Al n. 2376 recita:

«Le tecniche che provocano una dissociazione dei genitori per l’intervento di una persona estranea alla coppia (dono di sperma o di ovocita, prestito dell’utero) sono gravemente disoneste».

E prosegue: «Tali tecniche (inseminazione e fecondazione artificiali eterologhe) ledono il diritto del figlio a nascere da un padre e da una madre tra loro legati dal matrimonio».

È molto chiaro in merito. Il n. 2377 precisa ulteriormente: «Praticate in seno alla coppia, tali tecniche sono forse meno pregiudizievoli, ma rimangono moralmente inaccettabili».

Dunque, non v’è soluzione alcuna in quanto, precisa qui il Catechismo, «dissociano l’atto sessuale dall’atto procreatore».

I figli non sono più frutto del dono reciproco dei coniugi, ma si affida la vita e l’identità dell’embrione al potere dei medici e dei biologi.

Quello che si instaura con tali procedure è cioè un dominio esclusivo della tecnica sull’origine e il destino della persona umana. E questo evidentemente non va bene.

Qualsiasi confidenza abbia fatto papa Francesco al prof. Alfieri, questa non è Magistero. I documenti che abbiamo citato, invece, sono vincolanti per chiunque voglia dirsi ed essere cattolico.

Per questo non possiamo né condividere, né sostenere le spinte in avanti esercitate imprudentemente dal Governo in materia di “adozione prenatale”.

Invitiamo anzi tutti alla prudenza e ad analizzare le conseguenze morali di eventuali tentativi di “salvataggio” degli embrioni alla luce dei principi perenni della Chiesa.

Aiutaci anche tu a chiarire le idee in merito, perché c’è molta confusione oggi in merito presso l’opinione pubblica.

Fai in modo, con la tua migliore offerta, che tutti sappiano! In questo modo potremo anche trovare nuovi amici pronti a combattere al nostro fianco la battaglia per la Vita!

Figli sì, ma non crioconservati!

 

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