Sulla natalità non possono esservi più scuse

Sulla natalità non possono esservi più scuse

Qualche giorno fa la premier Giorgia Meloni, intervistata dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, ha affermato che il tema della natalità sarà al centro della prossima manovra di bilancio.

«Siamo assolutamente convinti che il tema della natalità deve rimanere uno dei temi centrali della manovra. Il lavoro è un altro dei temi centrali. E le due cose devono poter camminare insieme», ha osservato la presidente del Consiglio.

Secondo la Meloni una donna non può essere realmente libera se è costretta a rinunciare alla maternità.

Citando Giovanni Paolo II, ha affermato che la sua visione di libertà è sintetizzata da una frase pronunciata dal Papa polacco: «La libertà non consiste nel fare ciò che ci piace, ma nell’avere il diritto di fare ciò che dobbiamo».

Davanti alle accuse rivoltegli dall’opposizione di promuovere politiche contrarie alle donne, la premier ne ha messo in evidenza le contraddizioni, la più importante delle quali è proprio quella di essere la prima donna a ricoprire la carica di presidente del Consiglio nella storia della repubblica.

Ma lei ha risposto pronunciando queste importanti parole:

«io contesto l’assunto: ritengo che non si possa vendere come libertà, quella che come libertà è stata venduta: e cioè liberiamo le donne dai figli per consentire loro di lavorare.

Io penso che se tu vuoi mettere al mondo un bambino non devi per questo rinunciare a un lavoro, e penso che se vuoi lavorare non devi per questo, se vuoi, mettere al mondo dei figli. Se devi fare una rinuncia non sei libero: quindi contesto una libertà che ci è stata raccontata».

È innegabile il sollievo che si prova a sentire queste parole, poiché è evidente che rappresentano un cambio di narrazione radicale.

Guai però se ci fermassimo alle sole dichiarazioni, per quanto belle e condivisibili possano essere.

Noi e gli amici e sostenitori di Generazione Voglio Vivere ci aspettiamo che venga davvero presa qualche misura importante e soprattutto impattante circa la questione natalità.

Perché questo Paese sarà destinato a scomparire se non si fanno figli.

E se un governo di centrodestra stabile e compatto come l’attuale non prende subito decisioni importanti, beh l’insoddisfazione è d’obbligo a dir poco.

Ormai credo che tu ci abbia imparato a conoscere lungo questi anni.

Se su un tema importante non è stato fatto nulla o poco, noi lo diciamo apertamente e senza alcuno scrupolo; perché qui non c’è alcuna corporazione da difendere, ma solo dei valori da proteggere e promuovere: vita, famiglia, libertà educativa.

Questa si chiama LIBERTÁ, che grazie alla generosità di persone come te siamo riusciti a mantenere in questi anni.

Aiutaci ad esserlo ancora lottando al nostro fianco!


Qualche giorno fa la premier Giorgia Meloni, intervistata dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, ha affermato che il tema della natalità sarà al centro della prossima manovra di bilancio.

«Siamo assolutamente convinti che il tema della natalità deve rimanere uno dei temi centrali della manovra. Il lavoro è un altro dei temi centrali. E le due cose devono poter camminare insieme», ha osservato la presidente del Consiglio.

Secondo la Meloni una donna non può essere realmente libera se è costretta a rinunciare alla maternità.

Citando Giovanni Paolo II, ha affermato che la sua visione di libertà è sintetizzata da una frase pronunciata dal Papa polacco: «La libertà non consiste nel fare ciò che ci piace, ma nell’avere il diritto di fare ciò che dobbiamo».

Davanti alle accuse rivoltegli dall’opposizione di promuovere politiche contrarie alle donne, la premier ne ha messo in evidenza le contraddizioni, la più importante delle quali è proprio quella di essere la prima donna a ricoprire la carica di presidente del Consiglio nella storia della repubblica.

Ma lei ha risposto pronunciando queste importanti parole:

«io contesto l’assunto: ritengo che non si possa vendere come libertà, quella che come libertà è stata venduta: e cioè liberiamo le donne dai figli per consentire loro di lavorare.

Io penso che se tu vuoi mettere al mondo un bambino non devi per questo rinunciare a un lavoro, e penso che se vuoi lavorare non devi per questo, se vuoi, mettere al mondo dei figli. Se devi fare una rinuncia non sei libero: quindi contesto una libertà che ci è stata raccontata».

È innegabile il sollievo che si prova a sentire queste parole, poiché è evidente che rappresentano un cambio di narrazione radicale.

Guai però se ci fermassimo alle sole dichiarazioni, per quanto belle e condivisibili possano essere.

Noi e gli amici e sostenitori di Generazione Voglio Vivere ci aspettiamo che venga davvero presa qualche misura importante e soprattutto impattante circa la questione natalità.

Perché questo Paese sarà destinato a scomparire se non si fanno figli.

E se un governo di centrodestra stabile e compatto come l’attuale non prende subito decisioni importanti, beh l’insoddisfazione è d’obbligo a dir poco.

Ormai credo che tu ci abbia imparato a conoscere lungo questi anni.

Se su un tema importante non è stato fatto nulla o poco, noi lo diciamo apertamente e senza alcuno scrupolo; perché qui non c’è alcuna corporazione da difendere, ma solo dei valori da proteggere e promuovere: vita, famiglia, libertà educativa.

Questa si chiama LIBERTÁ, che grazie alla generosità di persone come te siamo riusciti a mantenere in questi anni.

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