Un fondo per la vita? Tentativo di criminalizzare le donne

Un fondo per la vita? Tentativo di criminalizzare le donne

Giorno dopo giorno l’isteria contro la vita assume contorni sempre più assurdi.

«Ci sono tanti modi per ostacolare l’aborto e per minare il diritto all’autodeterminazione delle donne – si legge su un organo di stampa – Istituire un "fondo per la vita nascente" può diventare esattamente questo: un tentativo di criminalizzare quelle che vogliono interrompere una gravidanza».

Hai capito bene, sì!

Istituire un fondo per la vita nascente, come sta facendo la Regione Umbria, secondo la sinistra può diventare un tentativo di criminalizzare le donne che vogliono interrompere una gravidanza.

Leggi cosa scrive la deputata di Alleanza Verdi e Sinistra Elisabetta Piccolotti:

«Con una mozione della destra è stato istituito anche in Umbria quell’ambiguo ‘fondo vita nascente’ che tante polemiche ha suscitato anche in Piemonte. È chiaro infatti che questo fondo rischia di essere un grimaldello, come già proprio nella regione che lo ha inventato, per l’ingresso delle associazioni pro-vita nei consultori».

E perché l’ingresso delle associazioni pro-vita nei consultori dovrebbe essere considerata così pericolosa?

«La verità probabilmente – continua la deputata Piccolotti – è che stanno istituendo un fondo per finanziare associazioni anti-abortiste e politicamente orientate.

Associazioni che da tanti anni vogliono entrare nei consultori per rendere sempre più difficile il percorso dell’interruzione di gravidanza, colpevolizzando le donne e rendendo un calvario una libera scelta che è garantita dalle leggi italiane.

I componenti di queste associazioni si sono resi protagonisti di forme di violenza psicologica nei confronti delle donne che hanno intenzione di praticare l’interruzione di gravidanza, come la proposta di imposizione dell’ascolto del battito del feto o del cimitero dei feti con il nominativo della donna impresso senza il proprio consenso.

Il tutto con la scusa della natalità, come se questo problema non fosse causato dalla diffusione endemica del lavoro povero e precario».

Come vedi, in questa dichiarazione vi è un mucchio di inesattezze, ad essere estremamente buoni.

1. Nessuno intende colpevolizzare le donne, semmai si intende responsabilizzare una persona rispetto ad una scelta che ha causato o causerà la soppressione di un’altra persona innocente, e non certo di un “grumo di cellule”.

2. Proporre la visione del feto e l’ascolto del suo battito cardiaco per legge – cosa che Generazione Voglio Vivere ha fatto, assieme ad altre associazioni-pro vitaequivale semplicemente a mostrare la realtà per come essa è, e non per come si vorrebbe che fosse. E la realtà mostra che quel feto è una persona.

Ad ogni modo, affermare che l’istituzione di un fondo per la vita nascente potrebbe essere un tentativo per criminalizzare/colpevolizzare le donne, è una scempiaggine bella e buona, che non si regge in piedi.

E non regge alla prova della realtà perché dimostra per l’ennesima volta che della infausta l. 194/1978, costoro prendono solo le parti che fanno loro più comodo.

Ti ricordiamo infatti che l’art. 1 della l. 194 «riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio».

Motivo per cui «lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite».

Inoltre, femministe e sinistra dovrebbero guardare in faccia la realtà e vedere la crisi demografica che attanaglia il nostro Paese. Se non si fanno più figli, o se di quei pochi che se ne fanno si ha anche l’ardire di sopprimere una parte di essi, anche l’amata sanità pubblica e i servizi garantiti dallo Stato dovranno essere a mano a mano tagliati, perché non v’è più quel ricambio generazionale indispensabile per sostenerli economicamente.

Ma, caro amico, la realtà spesso è dura da accettare e non tutti sono disposti a farlo, e allora… meglio rifugiarsi nei sogni!

Dicci cosa pensi di questa ennesima assurdità e se puoi dacci un sostegno per portare avanti la campagna.

Ad ogni modo, noi non dobbiamo abbatterci, perché loro possono sbraitare quanto vogliono, l’importante è che poi i progetti vengano portati avanti.


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