Un invito a firmare per la Vita

Un invito a firmare per la Vita

Quest’oggi vorremmo ricordarti un’iniziativa importantissima che Generazione Voglio Vivere – In difesa della Vita e della Famiglia ha contribuito a realizzare e di cui va particolarmente fiera.

Il 16 maggio, come forse ricorderai, Generazione Voglio Vivere – assieme ad altre associazioni pro-vita – si è recata presso la Corte di Cassazione per presentare una proposta di modifica della legge 194.

Si tratta di una proposta di legge di iniziativa popolare intitolata “Un cuore che batte” che prevede di introdurre un comma 1-bis all’art. 14 della legge 194/1978.

Il testo del comma recita:

«Il medico che effettua la visita che precede l’interruzione volontaria di gravidanza ai sensi della presente legge, è obbligato a far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta nel grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso».

La proposta si pone sulla scia delle cosiddette “leggi sul battito cardiaco fetale”, cifra distintiva della legislazione anti-aborto negli Stati Uniti, e si ispira alla legislazione ungherese, che dal settembre 2022 prevede l’ascolto del battito cardiaco del feto per le donne intenzionate ad abortire.

La giovanissima vicepresidente del Parlamento ungherese, Dóra Dúro, esponente del partito Nostra Patria – ovvero il principale sponsor politico della proposta – all’indomani dell’approvazione della legge, ha scritto sulla propria pagina Facebook (13 settembre 2022) queste parole molto belle che spiegano bene le finalità del provvedimento e che desidero condividere con te.

«Siamo chiari: la nostra vita inizia al momento del concepimento ed è uguale a quella di chiunque altro, ed è importante che tutti ne siano consapevoli. Uno dei modi migliori per farlo è ascoltare il battito cardiaco e sentire il feto stesso che dice alla madre: sono vivo e sento.

Non si tratta però di un’imposizione, ma semplicemente di un’informazione sul peso e sulla reale posta in gioco della decisione, perché molte persone considerano ancora il bambino come un ammasso di cellule (grumo di cellule ndr).

L’aborto non è un contraccettivo, è (la soppressione di ndr) un essere umano vivente, ed è anche estremamente traumatico per la madre, che subisce danni brutali alla sua salute fisica e mentale, per cui si può dire che anche le donne sono danneggiate dall’aborto».

Crediamo che non occorra aggiungere altro a queste parole così chiare ed importanti, che giungono dalla voce di una giovane donna.

Occorre invece ricordarti che per approdare in Parlamento la proposta di legge deve essere sottoscritta da 50.000 firmatari entro il 7 novembre. Per firmare è necessario recarsi nel proprio comune di residenza (per maggiori istruzioni operative puoi cliccare a questo link).

Vedi, immagino che anche tu sappia meglio di noi che la cosa davvero importante di questa raccolta firme, come ricorda molto bene Tommaso Scandroglio su La Nuova Bussola Quotidiana, è quella di essere un

«segno visibile e tangibile che un popolo pro life esiste e vuole far sentire la sua voce, esiste e vuole combattere, esiste e non si rassegna, come fanno moltissimi pseudo-intellettuali cattolici, alla situazione esistente, ossia non si rassegna che ogni cinque minuti in Italia venga ucciso un bambino nel ventre della madre».

Ecco perché è assolutamente necessario che tu vada a firmare e che sostenga le attività di GVV moralmente ed economicamente, inviandoci anche le tue osservazioni e proposte.

Bisogna realizzare tutto ciò per fare in modo che il movimento pro-vita italiano possa crescere, irrobustirsi ed arrivare ad influenzare la politica, battendosi per una legislazione a favore della Vita, della Famiglia e della Libertà educativa.

Aiutaci a portare avanti questa missione così importante!


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