Un lavaggio del cervello ai nostri figli

Un lavaggio del cervello ai nostri figli

L’amministrazione comunale di Roma, guidata da Roberto Gualtieri, sta promuovendo corsi e lezioni sull’universo LGBT per le scuole di I e II grado.

Il nome del progetto è: “Ti presento Andrea – Viaggio nella comunità Lgbtqia+”.

Secondo alcune anticipazioni riportate dal Corriere della Sera si tratterebbe di una serie di incontri di tre ore ciascuno, da tenere due volte al mese nelle sedi delle scuole o in quelle di organizzazioni gravitanti attorno alla galassia LGBT.

Si, proprio così, hai capito bene: c’è da non crederci vero?

Uno degli obiettivi di questi corsi è quello di “favorire la conoscenza di specifiche tematiche afferenti alla comunità”.

Ma, soprattutto, quello di “prevenire eventuali discriminazioni basate sull’identità di genere e l’orientamento sessuale per creare una società pacifica basata sul rispetto e sulla dignità di ogni persona”.

Non poteva mancare, naturalmente, il riferimento/pretesto delle discriminazioni.

Ti ricordiamo che l’amministrazione guidata dal sindaco Gualtieri è una fiera sostenitrice delle tematiche LGBT, avendo da tempo sdoganato temi sensibili come quelli afferenti la carriera alias o la sessualità negli adolescenti.

“Sembra un po’ strano – ha commentato la consigliera capitolina di FdI Francesca Barbato – che non vi siano associazioni con un punto di vista diverso, di sostegno alla famiglia e alla vita.

Una cosa è educare a tolleranza e rispetto, altro è inoculare nei bambini, anche piccoli, la convinzione che la sessualità e l’affettività siano qualcosa di fluido, da cambiare o modificare all’occorrenza”.

Le parole della consigliera Barbato ci trovano pienamente d’accordo, come abbiamo avuto più volte modo di sostenere.

È intollerabile che vengano strumentalizzati gravi fatti d’attualità per promuovere o “inoculare”, come afferma Barbato, la credenza che la sessualità umana sia per sua natura fluida.

Noi ci opporremo finché potremo a questo scempio, denunciando e mobilitando le persone ad opporsi a follie come queste.

Anche perché, dulcis in fundo, non sembrerebbe previsto il “consenso informato” dei genitori degli alunni, per cui la scelta di far seguire o meno i corsi spetterebbe solamente all’insegnante.

Si tratta di una cosa gravissima a cui opporsi strenuamente.

Non permetteremo mai che ai nostri figli e nipoti possano fargli il lavaggio del cervello!

Dacci una mano ad attivarci su questo, come su altri temi.


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