Una piaga sociale che non si ferma

Una piaga sociale che non si ferma

Le richieste di suicidio assistito non si fermano.

L’ultimo caso è quello della 49enne Martina Orpelli, di professione architetto, affetta da sclerosi multipla dall’età di 28 anni, nel frattempo divenuta tetraplegica.

Nei giorni scorsi la donna si è vista respingere la richiesta di accesso al suicidio medicalmente assistito da parte dell’Asugi (l’azienda sanitaria del Friuli Venezia Giulia) e ha chiesto una rivalutazione del caso.

L’azienda sanitaria ha respinto la domanda in quanto la terapia farmacologica e l’assistenza di terze persone non configurano sostegno vitale.

Ti ricordiamo che in Italia la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità parziale della punibilità del reato di aiuto al suicidio (sentenza 242/2019), quando sussistono 4 condizioni.

La presenza di una malattia irreversibile; che produca sofferenze fisiche o psichiche intollerabili; la presenza di un trattamento di sostegno vitale e la volontà libera e consapevole.

Il 19 giugno la Corte costituzionale si esprimerà proprio sul trattamento di sostegno vitale, a proposito di una vicenda che vide coinvolti il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato e due attiviste, i quali nel dicembre 2022 accompagnarono il 44enne toscano Massimiliano, affetto da sclerosi multipla, in Svizzera per
poter morire tramite suicidio assistito.

Nel caso appena citato, Massimiliano non era tenuto in vita da alcun macchinario o farmaco, non essendo dunque dipendente da trattamento di sostegno vitale e, pertanto, non rientrava nelle condizioni richieste per l’accesso al suicidio assistito qui in Italia.

Perché è assolutamente importante che la condizione rappresentata dal trattamento di sostegno vitale resti?

Semplice. Perché se dovesse essere rimossa, allora ci troveremmo dinanzi a richieste di accesso al suicidio assistito da parte di depressi o di persone psicologicamente fragili, come ahimè sta già accadendo in altri Stati europei come il Belgio o i Paesi Bassi.

Una volta caduta questa “barriera”, cadrebbero una dopo l’altra anche le condizioni attualmente previste, per lasciare spazio libero all’eutanasia. Come radicali e sinistra chiedono già da tempo ormai.

Noi non possiamo permettere che accada tutto ciò. Dobbiamo agire e sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica su quanto sta accadendo e sui rischi che corre il nostro Paese.

Non vogliamo che i nostri figli e nipoti, così come i tuoi, vivano in uno Stato che invece di proteggere i più deboli arrivi a prospettargli la “libertà” di morire, se si desidera.

Ma che razza di mondo stiamo costruendo?

Ma come si fa a non contrastare politicamente e culturalmente sigle e movimenti della galassia radicale, che da 60 anni ci hanno “regalato” e continuano a “regalarci” tutto ciò che nega l’ordine naturale e il comune buon senso?

Come si fa a non contrastare chi ha contribuito ad affossare la famiglia e, soprattutto, chi continua ad offendere senza ritegno il bene della vita?

È ora di dire basta! In occasione delle elezioni europee di giugno, ricordati che i radicali di Più Europa si accompagnano a Italia Viva del “cattolico” Matteo Renzi (che durante il suo mandato da presidente del Consiglio ci ha “regalato” le unioni civili e il divorzio breve), nella lista Stati Uniti d’Europa.

Facciamo conoscere da chi è sponsorizzata questa lista e auguriamoci, con tutto il cuore, che Bruxelles la vedano con il binocolo.

È assolutamente importante che quando ti recherai alle urne non dimentichi che siamo nel mezzo di una battaglia in cui in gioco ci sono anche e soprattutto opposte visioni del mondo e non semplicemente opposte ricette programmatiche in campo economico o internazionale.

Non dimenticarlo!

A tal proposito, a questo link potrai trovare una breve guida al voto sulla base dei programmi elettorali delle principali formazioni politiche che ho avuto modo di esaminare.

Ricorda che il futuro dell’Europa conta da te e dal voto che darai. Non farti “infinocchiare” da presunti esperti, persone che parlano bene e magari sanno anche
molto di economia e di politica internazionale (tematiche importantissime, per carità) ma che poi negano la dignità umana, votando contro i principi non negoziabili (vita, famiglia, libertà educativa).

È esattamente dall’aderenza a questi ultimi, è dalla loro difesa e promozione che deve iniziare la valutazione di un candidato o di un partito per cui votare.

Per tale motivo, ti chiediamo di darci il massimo sostegno morale ed economico che sei in grado di dare, per intensificare gli sforzi in questi ultimi giorni utili per spingere italiane e italiani a recarsi ai seggi e compiere la scelta migliore.


Dona