Una vittoria storica per le famiglie: ma la battaglia non è finita!
Oggi è una giornata che aspettavamo da troppo tempo.
Con 151 voti favorevoli, la Camera ha finalmente approvato il disegno di legge sul consenso informato scolastico – un passo storico che rimette al centro la famiglia, restituendo ai genitori il ruolo che la nostra Costituzione già riconosce loro: quello di primi responsabili dell’educazione dei figli.
Per troppo tempo abbiamo visto entrare nelle scuole attività e “esperti” che poco avevano a che fare con la crescita equilibrata dei ragazzi e molto invece con l’imposizione di visioni ideologiche. Ora non più!
Il nuovo provvedimento stabilisce con chiarezza che qualsiasi attività su sessualità, affettività, orientamento, relazioni potrà essere svolta solo con il consenso informato delle famiglie, adeguatamente informate con almeno sette giorni di anticipo sui contenuti, sugli obiettivi, sui materiali utilizzati e sugli eventuali esperti esterni coinvolti.
Una conquista che mette ordine, che restituisce dignità ai genitori, che protegge i minori da incursioni ideologiche travestite da educazione.
Lo ha ricordato con chiarezza il portavoce di Pro Vita & Famiglia, Jacopo Coghe: «È uno strumento liberale che aiuterà i genitori a conoscere, individuare e respingere progetti inappropriati che promuovono tra i minori il genere fluido, l’aborto, l’utero in affitto e una visione ideologica della sessualità».
Parole che risuonano nella gratitudine di tanti genitori, educatori, associazioni.
«Il voto della Camera rimette finalmente al centro della missione educativa la famiglia», dichiara il network Ditelo sui tetti, ringraziando i parlamentari che hanno scelto di difendere la libertà educativa.
Ed è esattamente questo il punto: tutelare la libertà, non vietare educazione!
In questo momento decisivo, mentre il testo si prepara al passaggio in Senato, è fondamentale dimostrare che le famiglie italiane sono sveglie, attente e determinate a proteggere i propri figli.
È il momento di far sentire una voce collettiva forte, chiara, impossibile da ignorare.
Per questo, se ancora non l’hai fatto, ti invitiamo a sottoscrivere subito la petizione “Proteggiamo i nostri figli dall’indottrinamento ideologico!”, promossa da Generazione Voglio Vivere.
Firmare significa affermare con forza che la scuola non può diventare terreno di sperimentazioni ideologiche, che la trasparenza è un diritto e che la famiglia non può essere scavalcata quando si parla della crescita affettiva e sessuale dei minori.
E proprio perché la posta in gioco è alta, abbiamo lanciato una grande campagna di sensibilizzazione online per diffondere questo messaggio a migliaia di famiglie ancora ignare di ciò che accade nelle scuole.
Le nostre quasi 29.000 firme alla petizione dimostrano quanti credono profondamente in questa battaglia e quanto siamo determinati a difendere i nostri figli.
E ora immagina quante altre firme possiamo raccogliere se potenziamo al massimo la nostra campagna, raggiungendo ancora più persone, scuole, genitori, comunità.
Possiamo contare sul tuo aiuto? Partecipa attivamente, condividi e fai circolare il messaggio: ogni persona raggiunta è un passo in più verso la tutela dei nostri figli.
Il clima politico attorno al provvedimento è stato acceso.
C’è chi, come il deputato della Lega Rossano Sasso, ha ricordato che «l’educazione dei figli spetta soprattutto ai genitori» e che questo testo rappresenta «uno strumento importante per tutelare la libertà di scelta educativa».
E c’è chi, all’opposto, si è lanciato in accuse esasperate, parlando di “rigurgito antiscientifico” o di “fondamentalismo”.
Ma la verità è semplice, evidente, incontestabile: non si può parlare di educazione sessuale ignorando la volontà dei genitori.
Il nuovo testo, con l’obbligo di autorizzazione da parte del collegio docenti e del consiglio d’istituto per ogni esperto esterno, blocca finalmente l’ingresso incontrollato di figure prive di competenze o portatrici di precise militanze.
E garantisce che, qualora una famiglia decidesse di non far partecipare il figlio, la scuola debba proporre attività alternative, non isolamento o discriminazioni.
È una legge che protegge! Protegge i ragazzi, i genitori e la scuola dalla confusione e dalla manipolazione.
Oggi possiamo dirlo senza timore: questa è una vittoria delle famiglie, del buon senso, della responsabilità educativa.
Ma non dobbiamo fermarci qui. Il passaggio al Senato deve confermare questa svolta, e le pressioni contrarie saranno forti. Serve la nostra voce!
Perché la scuola è di tutti, ma i figli sono prima di tutto dei genitori. E oggi, finalmente, la legge ricomincia a riconoscerlo.