Vergogna a Catanzaro: via i fondi alla scuola per finanziare il Pride!

Vergogna a Catanzaro: via i fondi alla scuola per finanziare il Pride!

Siamo arrivati all’assurdo! 

Mentre le scuole faticano a garantire servizi essenziali, mentre gli insegnanti chiedono risorse per progetti educativi seri e mentre le famiglie si confrontano ogni giorno con mille difficoltà, l’amministrazione comunale di Catanzaro decide di stornare fondi destinati alla scuola per finanziare una manifestazione ideologica LGBTQI

È l’ennesima dimostrazione di quanto certa politica abbia perso il contatto con la realtà.

Ideologia al posto dell’istruzione

Parliamo di 2000 euro sottratti a iniziative scolastiche per finanziare il “Road to Pride”, una due giorni ideata per “lanciare” il Pride del 2026, patrocinata da Arci, ArciEqua, CGIL, Libera, ANPI, PD, SI e Rifondazione Comunista – insomma, tutto il solito apparato politico e associativo legato alla sinistra militante.

Ma non è finita qui. Durante la conferenza stampa di presentazione, l’assessore comunale all’Istruzione ha auspicato esplicitamente il coinvolgimento del mondo della scuola

Un fatto gravissimo! Parliamo di strutture pubbliche, frequentate da bambini e ragazzi, che dovrebbero essere luoghi neutrali e protetti da qualunque forma di indottrinamento ideologico. 

Invece si pensa di trasformarle in strumenti di propaganda politica, mascherata da discorsi sui “diritti”.

Un’intera città umiliata

Il capogruppo della Lega al Comune, Eugenio Riccio, ha denunciato con coraggio questo scandalo: «Catanzaro è in ginocchio. Mentre i cittadini combattono contro degrado e disservizi, si sprecano soldi e tempo per lanciare un Pride nel 2026. È uno schiaffo alla città e un insulto all’intelligenza dei catanzaresi».

«Questi soldi dovevano servire per iniziative scolastiche. Invece li usano per il Pride. Mio figlio frequenta la scuola elementare e ci hanno appena comunicato che non ci sono fondi per le attività extracurricolari. È uno scandalo», denuncia invece Maria, madre di due bambini iscritti in una scuola del centro.

La voce del Parlamento: Sasso denuncia l’abuso

A sostegno della denuncia è intervenuto con forza anche il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in Commissione Cultura alla Camera:

«Usare soldi pubblici destinati alla scuola per eventi LGBTQI è inaccettabile. Non permetteremo che si usino le scuole per diffondere ideologia gender. L’educazione dei figli spetta a mamma e papà, non ai militanti di sinistra».

E ha perfettamente ragione! Perché questa non è inclusione: è prevaricazione culturale, fatta con i soldi di tutti. 

Si tolgono fondi alla scuola, ai nostri figli, per alimentare una narrazione che non rappresenta affatto il sentire comune.

La Lega è in prima linea: in Parlamento ha già fatto approvare una risoluzione contro l’indottrinamento gender nelle scuole, e sta per arrivare una legge che impone il consenso informato obbligatorio delle famiglie per ogni attività scolastica su questi temi.

Unisciti anche tu a chi dice: BASTA!

Davanti a tutto questo, è arrivato il momento di agire! 

Non possiamo restare in silenzio mentre fondi pubblici vengono usati per propagandare visioni ideologiche che nulla hanno a che vedere con l’educazione.

Per questo, se non l’hai ancora fatto, ti invitiamo a firmare la petizione “Proteggiamo i nostri figli dall’indottrinamento ideologico!”, promossa da Generazione Voglio Vivere, per dire con forza NO all’ideologia gender nelle scuole e SI’ al diritto delle famiglie di educare i propri figli secondo i propri valori.

Difendiamo insieme la scuola, la famiglia, e il futuro dei nostri figli!

Aiutaci a portare questo messaggio ovunque!

Per raggiungere più persone possibile, vogliamo potenziare la nostra vasta campagna di sensibilizzazione online, soprattutto su Facebook, per informare, aprire gli occhi e mobilitare le famiglie italiane. Ma per farlo, abbiamo assolutamente bisogno del tuo aiuto!

Con il tuo contributo, puoi sostenere direttamente questa battaglia culturale e difendere il diritto dei nostri figli a un'educazione libera da ideologie.

Proteggiamo i più piccoli da chi vuole trasformare la scuola in un campo di rieducazione ideologica!

 

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