Vietato esprimere un’opinione

Vietato esprimere un’opinione

Hai visto cosa è accaduto al ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi?

Dai, parliamoci chiaramente, è una storia che ha dell’incredibile ed è francamente sconcertante.

Nel nostro Paese ormai non è più possibile esprimere la propria opinione su tematiche come l’omosessualità e l’universo LGBT, che subito si scatena una canea inverosimile.

Ormai è ampiamente assodato!

Ma ti sembra normale che una persona che è intervistata alla radio, un ministro per giunta, non possa dire che egli non ama le ostentazioni?

Ed ecco che scatta l’obiezione, che suona già come accusa:

«ma la domanda era tutt’altra, e riguardava il fatto che il calciatore ceco Jankto, che qualche tempo fa ha fatto coming out riguardo la sua omosessualità, tornasse a giocare nel campionato italiano; non si parlava del resto di cui poi si è invece discusso…».

Ma la ragione di ciò non sta nella risposta del ministro, ma piuttosto nella volontà da parte dei media di sottolineare in modo morboso un’opinione del tutto legittima, che è tutto fuorché omofoba.

Quella che leggerai di seguito è la risposta del ministro Abodi, dopo che l’intervistatore gli aveva chiesto cosa ne pensasse del fatto che il calciatore dichiaratosi omosessuale Jankto tornasse a giocare in Italia.

Giudica tu cosa c’è che non va:

«Non faccio differenze di caratteristiche che riguardano la sfera delle scelte personali — ha osservato il ministro —. Se devo essere altrettanto sincero non amo, in generale, le ostentazioni, ma le scelte individuali vanno rispettate per come vengono prese e per quelle che sono. Io mi fermo qui».

Ecco, questa è la dichiarazione messa sotto osservazione dai censori delle dichiarazioni governative.

Questa nuova polizia morale, rappresentata dalla gran parte dei media, non trova consono con i canoni del “politicamente corretto” ciò che ha detto il ministro Abodi.

E invece noi non riusciamo davvero a comprendere cosa aggiunga l’orientamento sessuale di un giocatore al fatto di essere un buon o un pessimo calciatore, a seconda dei gusti.

Perché si spiegano attraverso questa chiave di lettura le dichiarazioni del ministro per lo Sport, il quale poi dice anche che non ama le “ostentazioni”.

E allora, cosa c’è, non è possibile esprimere un’opinione?


Evidentemente no, giacché secondo la segretaria Dem Elly Schlein, la risposta del ministro rivela una chiara scelta di campo.

«È uno dei classici argomenti omofobi – osserva Schlein – fate pure quello che volete basta che non si veda. Io le ho trovate delle affermazioni molto gravi. Sarebbe opportuno che chi sta nelle istituzioni agevolasse i percorsi di coming out, soprattutto in settori come quello sportivo. Sarebbe importante non solo non stigmatizzare, ma stare al fianco di chi si dichiara».

C’è veramente da impallidire dinanzi a tanta protervia e sicumera.

Tu che ne pensi?

Noi crediamo che il Governo e gli esponenti della maggioranza non debbano dargliela vinta, perché qui è in gioco la libertà d’espressione.

Non si scherza.


Dicci la tua e soprattutto dacci una mano a denunciare quanto sta avvenendo, perché è una situazione davvero fastidiosa, al limite della sopportabilità.


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