
«Viva Cristo Re!». Successo a Milano del S. Rosario di riparazione per il “pride” Lgbt
Grazie! Davvero grazie!
Grazie alla sessantina di coraggiosi cattolici milanesi, che lo scorso 29 giugno hanno partecipato al S. Rosario di riparazione per il cosiddetto “pride” omosessuale, svoltosi il giorno precedente.
Nella festa dei Santi Pietro e Paolo, dinanzi al castello Sforzesco, nonostante il caldo torrido, che sfiorava i 38°, un insieme di associazioni cattoliche locali ha promosso l’evento di preghiera.
Lo spirito dell’iniziativa è stato ben illustrato all’inizio da Julio Loredo, presidente della TFP italiana:
«Le vie di questa città, una volta calcate dai nostri grandi santi, come Sant’Ambrogio e San Carlo Borromeo, sono state invase da una folla, che si vantava di condotte morali che il Magistero della Chiesa ritiene “intrinsecamente disordinate” e “peccaminose”», ha detto.
«Come Cattolici e come Italiani non possiamo esimerci dall’offrire al Sacratissimo Cuore di Gesù un gesto di pubblica riparazione e testimonianza», ha poi aggiunto.
Il mese di giugno, tradizionalmente dedicato dalla Chiesa alla devozione al Sacro Cuore di Gesù, è ormai divenuto, infatti, il periodo di elezione dei “pride” Lgbt.
Queste pubbliche manifestazioni dell’”orgoglio” omosessuale mirano a sovvertire i principi cardine dell’ordine divino, dell’ordine naturale e dello stesso ordine sociale.
Prima di ogni decina del Rosario sono stati letti brani dalla «Lettera sulla cura pastorale delle persone omosessuali», redatta dalla Congregazione per la Dottrina della Fede.
In questo testo, infatti, viene riassunto e riproposto il Magistero della Chiesa Cattolica su tale materia, così delicata.
Dopo una Salve Regina cantata e la recita delle Litanie lauretane, è stato recitato l’Atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù, scritto da papa Pio IX.
Han poi fatto seguito l’Affidamento dell’Italia a San Giuseppe e l’Atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria di S. Massimiliano Maria Kolbe.
Il canto di “Mira il tuo popolo o bella Signora” ha concluso in bellezza il significativo evento di preghiera, che ha riunito tanti fedeli in largo Cairoli, a Milano.
Siamo nel centenario dell’enciclica Quas Primas, con cui Pio XI stabilì la festa di Cristo Re: Re dei cuori e Re della società.
Questo Regno diventa effettivo tramite la consacrazione, personale e sociale, al Cuore Immacolato di Maria.
In questo spirito, alla fine del S. Rosario di riparazione, i partecipanti hanno gridato per tre volte «Viva Cristo Re! Viva Maria Regina!», risuonato distintamente nella piazza milanese.
Difficilmente si potrà sperare che i media diano risalto ad un momento così forte e profondo di preghiera e di comunione.
Aiutaci pertanto a diffonderne notizia tramite i social, che rappresentano il mezzo più veloce e sicuro per contattare tanti in poco tempo.
È molto importante promuovere e sostenere, anche con la preghiera, iniziative come questa, spesso violentemente avversate dalla galassia Lgbt.
La Tfp Austria, ad esempio, ha recentemente lanciato una campagna pubblicitaria, per ricordare che giugno è il mese tradizionalmente dedicato al Sacro Cuore di Gesù, non al “pride” omosessuale.
40 cartelloni sono stati affissi alle fermate degli autobus in nove capoluoghi di provincia austriaci, tutti recanti la scritta: «Giugno è il mese del Sacro Cuore di Gesù. Cristo Re, venga il tuo Regno!».
Ebbene, lo scorso 24 giugno due di questi manifesti a Vienna sono stati oggetti della furia vandalica di ignoti, che li hanno imbrattati con scritte allo spray nere.
Uno era davanti al Teatro dell’Opera, l’altro dinanzi alla chiesa di San Rocco. La “firma” è stata apposta dagli autori dell’inqualificabile gesto con la scritta «Pride is a Riot», cioè «Pride è rivolta».
Uno slogan, questo, che rivela il sentimento di odio profondo nutrito dagli attivisti Lgbt nei confronti del Sacro Cuore di Gesù e della fede cattolica.
«Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi», ci ricorda Nostro Signore Gesù Cristo nel Vangelo di Giovanni (Gv 15, 20).
È quanto avvenuto a Vienna. Vandalizzare i manifesti del Sacro Cuore è un atto sacrilego, un’offesa al Salvatore stesso, ma al contempo un oltraggio all’apostolato con essi compiuto.
«Benedirò le case nelle quali l’immagine del mio Cuore sarà esposta e venerata» sono le parole di Gesù, ricordate da Pio XII nell’udienza generale del 14 giugno 1939.
Sì, solo l’immagine del Sacro Cuore di Gesù porta benedizioni e azioni di grazie al cuore delle persone.
Per questo, nonostante il vile vandalismo compiuto, i fedeli della Tfp austriaca han già preannunciato un programma di affissioni ancor più imponente per il prossimo anno.
Aiutaci, con la tua migliore offerta, a promuovere una vasta campagna di sensibilizzazione per far arrivare a tutti il lieto annuncio e la preghiera: «Cristo Re, venga il Tuo regno!».