Aborto: un’enorme macchina per fare soldi sulla pelle dei bimbi uccisi nel grembo materno!

Aborto: un’enorme macchina per fare soldi sulla pelle dei bimbi uccisi nel grembo materno!

Vuoi far soldi in modo facile? Ammazza i bimbi nel grembo materno ed avrai ottime probabilità di arricchirti!

Si evince questo, guardando il rapporto 2025 sui compensi degli amministratori delegati di Planned Parenthood, la multinazionale dell’aborto.

Guarda, ci è capitato di frequentare diverse volte gli ambienti pro-life italiani. E sappiamo per certo che, ogniqualvolta organizzino qualche iniziativa, ricorrono all’autotassazione per pagarsela.

Ebbene, soprattutto dal ritorno di Trump alla Casa Bianca, anche Planned Parenthood piange miseria. E che lo faccia è una vergogna!

Il rapporto, redatto da STOPP International dell’American Life League, dimostra che, quando Planned Parenthood lamenta crescenti difficoltà economiche, mente spudoratamente.

Il presidente di Planned Parenthood, Alexis McGill, ha ricevuto in un anno quasi un milione di dollari. L’amministratore delegato di Los Angeles ha sfiorato gli 876 mila dollari di compenso.

Di sedi, solo negli Stati Uniti, il gigante dell’aborto ne ha 49, ciascuna guidata da un proprio manager, nessuno dei quali guadagna meno di 350.000 dollari. Senza contare tutti i dipendenti.

Ogni aborto praticato nel periodo 2022-2023 ha fruttato quasi 2 mila dollari. Tutti soldi pubblici.

L’ultimo rapporto annuale rivela come negli Stati Uniti questa multinazionale dell’aborto abbia ricevuto 669,3 milioni di dollari di finanziamenti federali, pari al 34% delle entrate annuali totali.

In più Planned Parenthood non versa nemmeno i contributi all’erario, perché risulta registrato come “ente caritatevole” e no profit! Vien da ridere (per non piangere)…

Dove sono i problemi economici lamentati fino alla noia? Se noi fossimo americani, ci infurieremmo! Ma anche noi europei dovremmo farlo.

Planned Parenthood è una Ong presente in oltre 146 Paesi al mondo. Un’interrogazione, presentata da Fratelli d’Italia all’Europarlamento, ha fatto emergere i suoi interessi qui da noi.

Dal 2022 ad oggi la Commissione europea ha assicurato all’International Planned Parenthood Federation un gettito complessivo di oltre 3,3 milioni di euro!

Si tenga presente che l’Ue non ha e non può avere competenze dirette in tema di aborto, di esclusiva competenza di ogni Stato membro. Almeno sulla carta…

Sappiamo che, leggendo queste cose, ti senti preso in giro. Anche per noi è così. Per questo riteniamo che sia assolutamente urgente protestare in modo forte e chiaro!

Possiamo farlo in due modi, entrambi estremamente efficaci.

Il primo consiste nel firmare, se non lo hai ancora fatto, la petizione promossa da Generazione Voglio Vivere «Sì al riconoscimento giuridico del concepito!».

È indirizzata al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. L’Italia ha l’occasione unica di lanciare un messaggio a favore della vita rivolto all’intera Europa!

È sufficiente che modifichi l’art. 1 del Codice civile, dando così al concepito capacità giuridica. Rappresenterebbe un passo molto importante, l’inizio di una nuova primavera pro-life in Europa

Ma non basta! Intendiamo anche lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione, per far sapere a tutti quale giro d’interessi si nasconda dietro la bandiera dei cosiddetti “diritti civili”.

Aiutaci anche tu con un contributo! I social sono lo strumento più veloce ed efficace allo scopo, ma hanno un costo, che da soli non riusciamo a sostenere.

È molto importante, perché dietro l’aborto e la contraccezione, con tutte le sofferenze fisiche, psicologiche e morali spesso caricate sulle spalle della coppia, c’è chi ci lucra!

Il Senato del Maryland, ad esempio, ha appena votato per istituire un fondo pro aborto da 25 milioni di dollari, utilizzando le tasse raccolte con l’Obamacare federale.

Tutti questi soldi sono destinati a diventare di nuovo sovvenzioni pubbliche per le strutture cliniche, che praticano l’aborto.

Sarebbe meglio che lo stesso denaro venisse utilizzato non per uccidere bimbi nel grembo materno, ma per offrire un sostegno pubblico alle famiglie in difficoltà economiche.

Anche a casa nostra non possiamo dormire sonni tranquilli! L’interrogazione presentata all’Europarlamento rappresenta un chiaro campanello d’allarme in questo senso.

Essa chiede «quali misure la Commissione europea intenda adottare per garantire che i fondi dell’Ue non finanzino attività di lobbying controverse».

In effetti, Planned Parenthood è stata più volte al centro di scandali per la vendita di tessuti fetali provenienti da aborti tardivi e per violazione delle leggi fiscali nel corso delle elezioni americane.

È tutto un sistema a dover essere smantellato! Noi possiamo fare la differenza!

 

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