Anche nel 2024 l’aborto si conferma la prima causa di morte al mondo

Anche nel 2024 l’aborto si conferma la prima causa di morte al mondo

E' una vera e propria strage degli innocenti, quella che sta avvenendo.

Nel 2024, ancora una volta, l’aborto indotto ha rappresentato la prima causa di morte al mondo, pari al 52% del totale dei decessi verificatisi.

Lo rivelano i dati di Worldometer, un’agenzia indipendente, che raccoglie i dati forniti dai governi e da altre organizzazioni, tra cui l’Oms, aggiornandoli ogni giorno.

Ebbene, l’anno scorso sono stati abortiti oltre 73 milioni di bimbi nei ventri materni: più dei morti per tumore (10 milioni), fumo (6,2 milioni), Aids (2 milioni) ed altre malattie (17 milioni).

Molti di più rispetto anche alle stime per eccesso delle vittime di Covid, che si attesterebbero nelle peggiori delle ipotesi attorno ai 18,2 milioni (7 milioni, in realtà, secondo i dati ufficiali).

Il numero di bimbi abortiti è comunque 4 volte superiore anche rispetto a questi 18,2 milioni di morti presunte per Covid: in questo secondo caso si è parlato di pandemia, nel primo tutti tacciono.

Ai 73 milioni di aborti vanno aggiunti, oltre tutto, quelli ottenuti chimicamente, con i cosiddetti “contraccettivi d’emergenza”, il cui numero è e resta ovviamente sconosciuto.

Eppure l’ecatombe continua. Basti pensare che in questo 2025, tra gennaio e fine luglio, sono stati già uccisi nel grembo materno altri 26 milioni di bambini, secondo Worldometer.

È una cifra, che supera il numero di morti, tra militari e civili, prodotto nel corso del primo conflitto mondiale.

Sgomenta il silenzio che il mondo politico, i media ed i salotti dei benpensanti si ostinano ad ostentare verso questa autentica tragedia. È allucinante.

Tu oggi hai due strumenti, entrambi facili ed efficaci, per opporti a tutto questo. È sufficiente un click!

Il primo consiste nel firmare, se non lo hai ancora fatto, la petizione «No all’aborto tra i diritti fondamentali dell’Ue», promossa da Generazione Voglio Vivere.

Chiede al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di intervenire per evitare almeno in Europa che l’aborto venga fatto forzatamente rientrare tra i “diritti fondamentali” dell’Unione.

Il secondo modo consiste nell’aiutarci a far sapere quel che realmente accade e che la grande stampa tace.

Per questo intendiamo lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione tramite i social, che rappresentano il mezzo più veloce e sicuro per raggiungere tanti in poco tempo.

Quest’operazione ha però dei costi, di cui da soli non riusciremmo a farcene carico. Per questo, abbiamo bisogno del tuo aiuto!

È molto importante. Sembra di leggere un bilancio di guerra. Guardiamo la situazione in alcuni Paesi europei, ad esempio.

Secondo l’Ufficio per la Salute, in Inghilterra e nel Galles, nella prima metà del 2022, l’aborto ha registrato un aumento del 17%.

Quello chimico, rispetto al totale degli aborti compiuti, è passato qui dal 48% del 2012 all’86% del 2022.

In Spagna, secondo il Ministero della Salute, nel 2023 il numero di aborti ha registrato un ulteriore + 4,8% rispetto all’anno precedente.

Nella (un tempo) “cattolicissima” Irlanda l’aborto è stato legalizzato nel 2019 ed oggi, secondo dati ministeriali, 1 donna su 6 abortisce.

In 5 soli anni, infatti, il numero di casi nell’isola è quadruplicato, passando dai 2.879 aborti del 2019 ai 10.852 del 2024 (+ 65%), portando il totale a 55.000 bimbi eliminati nel grembo materno.

Dati choccanti, eppure i media continuano ad ignorare l’orribile aumento dei tassi abortivi nel mondo: si tratta a questo punto di un inganno deliberato, di un’omissione voluta e complice.

La strategia diabolica è molto semplice: se non se ne parla, nessuno saprà mai quel che sta accadendo, quindi nemmeno vi saranno proteste o reazioni.

Tutti parlano allarmati dell’”inverno demografico”, come se cascassero dalle nuvole, ma nessuno ha veramente il coraggio di dire che l’aborto ne è la prima causa a livello mondiale.

Mentre i tassi abortivi aumentano, quelli della natalità crollano, eppure nessuno si pone il problema, nessuno sembra capire l’emergenza.

I governi di tutto il mondo si sono finora preoccupati di garantire un accesso sicuro e gratuito all’aborto, mai invece di offrire un aiuto reale ai nascituri, alle loro madri ed alle famiglie.

Siamo di fronte ad una politica di volontaria indifferenza, che ci condurrà alla rovina morale, spirituale e materiale.

Con numeri come quelli elencati, molto presto ci si troverà una popolazione anziana e senza figli con il crollo inevitabile dei sistemi assistenziale, sanitario e pensionistico.

Ma, quando tutti si risveglieranno dal sonno ipnotico in cui sembrano piombati, quando tutti si accorgeranno di una realtà voluta, provocata e non piovuta dal cielo, sarà ormai troppo tardi.

Occorre allora superare la censura dei media e far conoscere la verità, perché la strage sia riconosciuta ed affrontata concretamente.

Non abortiamo il nostro futuro!

 

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