Attacco alla libertà educativa!

Attacco alla libertà educativa!

Qualcosa di molto pericoloso è accaduto a Milano.

Come abbiamo avuto modo di dirti qualche giorno fa, il comune di Milano, tramite il suo assessorato ai Giovani, ha realizzato un accordo con Reckitt Benckiser Healthcare, proprietario del marchio Durex.

Tramite quest’ultimo, la Reckitt produce e distribuisce profilattici e altri prodotti utili per il “benessere sessuale”.

L’obiettivo dell’accordo è quello di “garantire un accesso sempre più esteso a interventi di educazione affettiva e sessuale per i giovani studenti e studentesse milanesi”, recita il comunicato che rende nota l’iniziativa.

In che modo, è lecito chiedersi? Attraverso il lancio del progetto ‘A luci Accese’, che è nato “con il molteplice obiettivo di favorire un’educazione affettiva che possa porre le basi per rapporti ‘sani’, fondati su valori quali il rispetto ed il consenso, oltre a fornire informazioni chiare e corrette rispetto alla sfera dell’affettività e della sessualità, dell’impatto delle scelte in ambito sessuale sulla salute”.

Il progetto in questione mira dunque ad introdurre l’educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole secondarie di secondo grado e a costituire un esempio virtuoso e, come tale, replicabile in tutto il Paese.

Secondo una ricerca condotta da Durex nel 2023, su un campione di 15 mila giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni, il 41,7% degli intervistati ha affermato di aver avuto il primo rapporto sessuale tra i 17 e i 18 anni, e il 9,5% addirittura prima dei 13 anni.

Una situazione che suffraga la convinzione, secondo Durex, che sia necessaria e non più rimandabile l’introduzione dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole.

Ancora una volta, ci chiediamo: l’educazione affettiva e sessuale svolta dal pubblico può garantire realmente lo sviluppo di una sana e seria consapevolezza tra i giovani circa il coinvolgimento e il significato profondo che implica l’avere un rapporto sessuale?

La risposta è no, ovviamente, e fondamentalmente per alcuni motivi, a cui occorre aggiungere una premessa.

La sessualità umana è qualcosa di molto più ampio del mero esercizio della genitalità, e ciò basterebbe a far comprendere che i valori coinvolti non si limitano solamente al “rispetto” e al “consenso” tra le persone o ai rischi per la salute.

Parole come rispetto e consenso sono concetti importantissimi, che tuttavia vanno definiti, altrimenti rischiano di essere concetti che fungono da etichetta, ma che restano privi di significato reale.

Nell’ottica naturale e cristiana, la sessualità è donazione di sé ed espressione dell’amore di Dio. Coinvolgendo l’intimo nucleo della persona, merita un’adeguata preparazione e maturazione, di cui è espressione la virtù di castità (parte della virtù di temperanza).

La virtù di castità, in particolare, costituisce quella “energia spirituale che sa difendere l’amore dai pericoli dell’egoismo e dell’aggressività e sa promuoverlo verso la sua piena realizzazione” (Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, n. 33).

Ora, il terreno privilegiato e specifico dove si inizia ad apprendere tutto questo è in famiglia, alla scuola dei genitori, primi veri e reali conoscitori dei figli, pertanto primi e veri educatori.

In mancanza di tutto questo, l’educazione affettiva e sessuale promossa dal pubblico risulta gravemente carente, con l’aggiunta di un serio pericolo per i nostri figli e nipoti, rappresentato dalla presenza di enti organizzatori e formatori di questi corsi che quasi sempre patrocinano visioni ideologiche, per quanto concerne l’ambito della sessualità.

Vuoi la dimostrazione di quanto stiamo dicendo?

Ebbene, ti consigliamo di dare un’occhiata al sito dell’associazione ALA MILANO ONLUS, che si occupa di “tutela della salute e promozione di benessere delle persone” e che curerà, come si legge nel comunicato del comune di Milano, l’attività educativa insieme a Durex.

Se sfogli le pagine del portale, potrai trovare in bella mostra le iniziative che promuove o che sostiene, tra le quali lo Sportello Trans ALA Milano o la partecipazione alla Trans Lives Matter, prima marcia milanese per le persone transgender e non binarie.

Ora ci chiediamo e ti chiediamo: cosa potrà mai venire fuori da un corso di educazione sessuale tenuto da una associazione del genere?

Non prendiamoci in giro, per favore.

Piuttosto, sia consentito ai genitori dei ragazzi una debita informazione circa la natura dei corsi che le scuole organizzano, garantendo loro la possibilità di esonerare i figli dall’obbligo di frequenza.

È un diritto che spetta ai genitori e che la scuola è chiamata a far valere!

Occhio a questo fenomeno. Non possiamo tollerare che accadano certe cose senza che nessuno alzi un dito.


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