Attenzione, nuovo attacco di Onu e Ue contro la vita e la famiglia!

Attenzione, nuovo attacco di Onu e Ue contro la vita e la famiglia!

Un nuovo attacco contro vita e famiglia è stato sferrato da Onu e Ue, congiuntamente.

Partiamo dalle Nazioni Unite, il cui Fondo per la Popolazione, l’Unfpa, ha da poco diffuso un rapporto, lo «State of World Population 2025», dai contenuti a dir poco deliranti.

Secondo tale documento, le bambine, già a partire dai 10 anni, dovrebbero avere accesso libero e gratuito non solo all’educazione sessuale, ma anche a contraccezione, sterilizzazione ed aborto.

Pillola del giorno dopo compresa… E tutto questo, per garantire «scelte riproduttive informate e volontarie» ed evitare gravidanze “indesiderate”.

A 10 anni si gioca con le bambole, non si ha ancora per anagrafe la maturità biologica e psicologica necessaria per affrontare temi di questo tipo!

Ma le preoccupazioni dell’Unfpa non sembrano andare nel senso della tutela dei minori, si configurano anzi come una forma di autentica violenza nei loro confronti.

Il rapporto diffuso dall’organizzazione delle Nazioni Unite solleva gravi e giustificatissime obiezioni di carattere etico e morale. Oltre a riportare notizie false.

Ad esempio, sostiene che le leggi a favore della vita aumenterebbero la mortalità materna, mentre numerosi studi autorevoli dimostrano ch’è vero semmai il contrario.

L’Unfpa propone di contrastare il crollo della fertilità globale a colpi di «libertà riproduttiva», il che è un controsenso, confonde la causa del male con la sua soluzione.

Ma non solo. Chiede contraccezione, sterilizzazione, aborto e fecondazione assistita gratuiti per quanti siano «emarginati, come persone non sposate e Lgbtqia+».

Nessuna persona di buon senso potrebbe credere davvero che sia questo a risolvere i problemi legati all’inverno demografico. Però rende più evidenti i veri obiettivi del rapporto Unfpa…

Nel mirino pone la famiglia tradizionale, quella fondata cioè sull’unione tra uomo e donna (l’unica possibile), le «norme patriarcali» ed anche il «cambiamento climatico».

I casi sono due: o il documento è frutto di un caso di dissociazione mentale e di ragionamenti sconnessi oppure è l’esito di una propaganda ideologica bieca e furiosa.

Lo dimostra anche il fatto che l’Unfpa si opponga addirittura alle politiche governative mirate ad aumentare il tasso di natalità di un Paese, come “bonus bebé” e obiettivi di fertilità.

Secondo le Nazioni Unite, queste sarebbero misure «coercitive» e «contrarie ai diritti riproduttivi». Il crollo demografico andrebbe invece contrastato per loro a colpi di immigrazione!

Ovviamente l’Unfpa se ne infischia del rischio della «sostituzione etnica» di massa in corso e dei rischi sociali e culturali, che tutto questo comporta.

Le posizioni espresse in questo documento dall’Onu sono contrarie alla vita ed alla famiglia ed orientate in modo terroristico a promuovere un’agenda ideologica globalista.

Gli Stati Uniti han fatto bene a prenderne le distanze e sarebbe bene che anche altri Paesi, tra cui l’Italia, se ne dissociassero. Noi oggi ti proponiamo due strumenti efficaci per opporti a tutto questo.

Il primo consiste nel sottoscrivere, se non lo hai già fatto, la petizione «Fermiamo la glaciazione demografica!», promossa da Generazione Voglio Vivere.

È indirizzata al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, cui chiede di attivarsi in tutte le sedi, nazionali ed internazionali, per cercare di fermare il dramma delle culle vuote!

Il secondo modo consiste nell’informare, perché pochi sanno, complici media che mantengono un silenzio complice circa l’azione folle di organismi come l’Unfpa.

Per questo intendiamo potenziare la nostra vasta campagna di sensibilizzazione. I social sono il mezzo più veloce e sicuro per raggiungere tanti in poco tempo.

Ma ha un costo, che da soli non riusciremmo a sostenere. Per questo, abbiamo bisogno del tuo aiuto!

È molto importante per contrastare la campagna aggressiva ed integralista a favore di aborto e dintorni lanciata dall’Unfpa. Ma anche dall’Ue.

L’Unione europea sta, infatti, lavorando ad una bozza di emendamento alla direttiva sui diritti delle vittime di reato, ufficialmente per salvaguardarle meglio. Come però?

Ad esempio, garantendo l’accesso ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, compresa contraccezione d’emergenza e cure per l’aborto.

Da tempo fanno pressioni in questo senso la Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e quella per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere dell’Europarlamento.

Vorrebbero costringere così anche quegli Stati dell’Ue ancora con legislazioni più rigide circa l’aborto, come Malta e Polonia, a conformarsi.

Il che viola apertamente la loro sovranità nazionale in chiaro contrasto con quanto previsto dal Trattato vigente sull’Unione europea, che non consente questi giochini...

Tali emendamenti non sono ancora stati approvati in sessione plenaria dal Parlamento europeo, né dal Consiglio dell’Unione, ma potrebbero esserlo molto presto, a settembre.

Vita e famiglia valgono più di tante chiacchiere ideologiche, promosse con emendamenti e rapporti farneticanti!

 

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