Basta scorciatoie verso la morte: presentata una legge per restituire dignità, cura e giustizia

Basta scorciatoie verso la morte: presentata una legge per restituire dignità, cura e giustizia

Basta ambiguità. Basta caos. 

L’Italia ha finalmente l’occasione di porre fine a un vuoto legislativo che, dal 2019, ha lasciato campo libero a interpretazioni arbitrarie, diseguaglianze inaccettabili e derive ideologiche. 

Il suicidio assistito non può diventare una scorciatoia legale alla sofferenza, non può essere banalizzato, né trasformato in una fredda procedura sanitaria.

Con forza diciamo NO a una cultura della morte mascherata da libertà!

La proposta di legge presentata dal centrodestra, che domani verrà discussa dal Comitato ristretto di Palazzo Madama, è un atto di responsabilità. 

È un testo che, per la prima volta, introduce una disciplina organica e coerente sul fine vita, fondata su tre pilastri imprescindibili:

 

1. Cure palliative obbligatorie – Perché nessuna scelta può dirsi libera se nasce dal dolore non curato. Nessuna persona sofferente deve essere spinta a morire per disperazione, quando esistono strumenti per alleviare il dolore e accompagnare con dignità.

2. Comitato etico nazionale – Basta disparità tra ospedali e regioni. Serve un unico criterio, trasparente e garantito da esperti. Un organismo centrale, composto da figure altamente qualificate, che giudichi secondo giustizia e non secondo umori locali o pressioni ideologiche.

3. Distinzione netta tra sanità e morte – Il Servizio Sanitario Nazionale deve curare, non uccidere. Introdurre la figura dell’aiutante significa proteggere il senso più profondo della medicina, che è salvare vite e alleviare le sofferenze, non mettervi fine.

 

La Corte Costituzionale ha aperto uno spiraglio. Non ha autorizzato la deriva.

La sentenza 242 del 2019 ha depenalizzato in casi estremi, ma non ha fornito una strada. Le Regioni hanno iniziato a muoversi in ordine sparso, trasformando un diritto costituzionale – quello alla salute – in un privilegio regionale.

Ora serve chiarezza. Serve fermezza. Serve una legge nazionale.

Questa proposta del centrodestra non è la negazione dei diritti, ma la loro difesa. Riconosce la sofferenza, ma rifiuta la scorciatoia dell’autodistruzione.

Protegge la vita, anche nelle sue fasi più fragili, riaffermando un principio fondamentale: la vita è inviolabile, non rientra tra i beni su cui lo Stato può legiferare per mettervi fine.

L’obiettivo della maggioranza è portare il testo in Aula entro il 17 luglio. 

Una scadenza concreta e vicina che dimostra la volontà politica di affrontare finalmente una questione così delicata con serietà e senso di responsabilità. Non è il tempo delle tattiche né dei rinvii: è il tempo delle scelte!

Chi si oppone a questa legge, chi vorrebbe comitati etici “fluidi” e norme “aperte”, propone in realtà una deregulation pericolosa, dove la soglia tra il diritto a morire e l’abbandono terapeutico si fa sempre più sottile. 

Dicono di difendere la libertà, ma propongono una cultura dello scarto dove la vita malata, fragile o disabile può diventare “di troppo”.

Il Parlamento ha ora la responsabilità di completare questo percorso. Il centrodestra ha fatto la sua parte con una proposta chiara, equilibrata e rispettosa della dignità umana. 

Adesso tocca alle forze politiche dimostrare se sono davvero al servizio della vita, o complici di una deriva culturale e morale che vuole legalizzare il suicidio come soluzione sociale.

Se anche tu credi che ogni vita meriti di essere protetta e accompagnata con dignità, unisciti a noi. Firma subito la petizione “Fermiamo la cultura della morte! Difendiamo la Vita!”, promossa da Generazione Voglio Vivere.

È il momento di far sentire la nostra voce, di difendere la dignità dell’essere umano in ogni fase della sua esistenza, e di chiedere con forza una legge che protegga, non che abbandoni.

Mai come oggi è urgente il tuo contributo per portare in ogni angolo d’Italia un messaggio forte e inequivocabile: la vita è sacra e va tutelata sempre!

Stiamo portando avanti una vasta campagna di sensibilizzazione online tramite Facebook, per raggiungere migliaia di persone, informare, aprire gli occhi e risvegliare le coscienze. Ogni contributo, anche piccolo, è un seme di speranza che può fare la differenza.

Dona il tuo prezioso aiuto per sostenere questa battaglia culturale. Difendere la vita è un dovere, farlo insieme è una scelta coraggiosa!

Ogni vita è degna, ogni sofferenza merita cura e ogni silenzio attende una voce. Sii quella voce!

 

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