Combatti con noi la pornografia! Firma subito!

Combatti con noi la pornografia! Firma subito!

Abbiamo a che fare con una vera e propria piaga sociale generazionale.

È quanto emerge dai dati statistici, che vedono la pornografia in testa alle preoccupazioni di diversi Paesi del mondo per le conseguenze devastanti che produce.

E che spesso finiscono con il ripercuotersi anche all’esterno, sfociando in comportamenti aggressivi e violenti.

Non possiamo far finta di nulla dinanzi ad un fenomeno di questa portata. Nel giro di qualche anno assisteremo agli effetti devastanti di intere generazioni cresciute a pane e pornografia.

Dobbiamo assolutamente mobilitarci. Per questo abbiamo deciso di inviare una petizione al ministro per la Famiglia Eugenia Roccella, affinché si faccia portavoce all’interno del Governo di uno stretto giro di vite sulla pornografia, studiando rigidi meccanismi di controllo per i minori, ad iniziare dalla eliminazione della fruibilità gratuita del materiale foto-video.

Non c’è un attimo da perdere! Leggi con i tuoi occhi qual è l’attuale situazione e a cosa andiamo incontro se non ci sbrighiamo al più presto.

Nel 2022 l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa si è detta “allarmata dall’esposizione senza precedenti dei bambini alla pornografia per immagini, che è dannosa per il loro sviluppo psicologico e fisico”.

Per darti modo di comprendere, cifre alla mano, di cosa stiamo parlando, ti citeremo l’inchiesta campionaria condotta dall’associazione statunitense ‘Common sense’, il cui scopo è quello di “costruire un futuro più sano, equo e responsabilizzante per tutti i bambini nell’era digitale”.

L’inchiesta, condotta su un campione di 1.300 adolescenti (di età compresa tra i 13 e i 17 anni) residenti negli Stati Uniti nel settembre 2022, aveva come obiettivo quello di comprendere il ruolo che giocasse la pornografia online sulla vita degli adolescenti.

È emerso che la maggioranza degli intervistati ha guardato per la prima volta del materiale pornografico online all’età di 10 anni e anche prima; inoltre, un numero significativo di loro fruisce di materiale foto-video regolarmente. L’età media di visione si attesta a 12 anni.

Il 71% di coloro che hanno affermato di guardare intenzionalmente materiale pornografico ha riferito di averlo visto nella settimana precedente l’intervista.

Il 63% di coloro che hanno dichiarato di aver visto la pornografia accidentalmente hanno riferito di essere stati esposti alla pornografia nella settimana dell’intervista;

Il 45% di loro ritiene che la pornografia online fornisca informazioni utili sul sesso, altrimenti non acquisibili.

Le conseguenze sono assai facili da intuire: dipendenza compulsiva, comportamenti aggressivi, rischio emulazione, violenze.

Nella rivista di scienze psicologiche ‘State of Mind’ si legge che “la pornografia attuale raffigura molte sfaccettature della mascolinità tossica e della violenza, dove le donne sono costantemente oggettivizzate sessualmente e sono più che spesso vittime di aggressioni verbali e fisiche.

Un’analisi di Brem e colleghi (2018) ha dimostrato che nei video pornografici mainstream, l’88% delle scene ritraeva violenza fisica e il 48% ritraeva aggressioni verbali. Questa violenza e aggressione era diretta per il 94% delle volte verso le donne (Brem et. al.,2018)”.

Se consideri il fatto che l’età degli utenti che visitano i portali pornografici sono soprattutto giovani e giovanissimi, puoi comprendere bene a quali rischi psicologici, e non solo, vadano incontro.

Ma, quel che è più grave, a quale deriva di aggressività e violenza vada incontro la società.

“Per spiegare questi comportamenti di violenza viene spesso utilizzata la teoria del copione, che suggerisce che più un individuo è esposto ad un particolare stile di vita, comportamento o ideologia, più è probabile che l’individuo li normalizzi e li eserciti nella propria vita.

Pertanto, nel contesto della pornografia, se un individuo visualizza costantemente media pornografici violenti o aggressivi, è più probabile che agisca in base a questi copioni nelle proprie relazioni di coppia e sessuali (Rostad et. al.,2019)”.

Dopo aver letto queste informazioni, forse ti apparirà più chiaro di cosa stiamo parlando e, quel che è peggio, la pericolosità che sta assumendo la questione.

Non possiamo più permetterci di tergiversare su questo tema. Dobbiamo fare come sta facendo la vicina Francia già da qualche anno.

Dobbiamo assolutamente mobilitarci. Per questo abbiamo deciso di inviare una petizione al ministro per la Famiglia Eugenia Roccella, affinché si faccia portavoce all’interno del Governo di uno stretto giro di vite sulla pornografia,studiando rigidi meccanismi di controllo per i minori, ad iniziare dalla eliminazione della fruibilità gratuita del materiale foto-video.

Abbiamo il dovere morale e civico di salvare i nostri bambini e ragazzi dalle grinfie della pornografia e di difendere le nostre figlie e nipoti dall’oggettivizzazione sessuale e dal rischio di violenza sessuale, di cui assai spesso la pornografia è il combustile latente.


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