Dipendenza da pornografia in aumento

Dipendenza da pornografia in aumento

Gli ultimi dati certificano che nel nostro Paese sono sempre più numerose le persone che usufruiscono di materiale pornografico.

Negli ultimi anni, fra l’altro, tale settore ha subito un processo di “liberalizzazione”, a causa della nascita di un portale online divenuto assai noto, che offre un “servizio d’intrattenimento” dietro sottoscrizione di un abbonamento a cadenza mensile o annuale.

I sottoscrittori di tale abbonamento hanno la possibilità di interfacciarsi e porre delle richieste ai cosiddetti “content creator” (creatori di contenuti), per la maggior parte giovanissime donne ma anche uomini, che si limitano ad eseguire ciò che viene richiesto loro.

Come avrai intuito, tutto avviene virtualmente, con evidenti ricadute psicologiche sia per i content creator che per coloro che usufruiscono di tali servizi.

I primi, infatti, possono arrivare a guadagnare somme esorbitanti, evitando al contempo lo stigma sociale tipico dell’attività di prostituzione, classicamente intesa.

Talora, non è raro che costoro si attribuiscano l’appellativo di “artisti” o quello neutro già citato di “content creator”, alla stregua di qualsiasi altro lavoro su “pagare le tasse”.

Rispetto ai secondi valgono considerazioni simili, ma dal punto di vista di coloro che fruiscono di servizi, ritenuti più o meno normali; con l’aggravante, tuttavia, che la virtualità propria di tali esperienze non placa la loro sete e i loro desideri, semmai invoglia la loro mente a volere esperienze sempre più forti.

E questo accade in ragione di cause ben note a psicologi e psichiatri e che è alla base del fenomeno del porn addiction, ossia la dipendenza da pornografia.

«il Journal of the American Medical Association Psychiatry sostiene che l’uso della pornografia genera una riduzione della materia grigia del cervello e un sensibile calo di interesse verso le donne reali», ricordava il prof. Thomas Lickona in una intervista di alcuni anni fa.

Il quale poi, continuando, spiegava bene come un ruolo decisivo in questo costante desiderio di esperienze nuove dipendesse da un neurotrasmettitore del cervello, la dopamina.

«I neuroscienziati individuano nella dopamina, un agente neuro-chimico rilasciato dal cervello, la spiegazione di tutto questo. – osserva il prof. Lickona – La dopamina è il neurotrasmettitore della gratificazione che sta dietro alla risposta: “Sì, lo voglio!”, di qualunque motivazione e desiderio. Senza di essa, per capirci, non ci importerebbe neanche di mangiare un gelato in estate.

Quando il livello di dopamina cade, altrettanto fa la motivazione. La dopamina sale in particolare modo davanti a imprevisti e novità, specialmente se di tipo sessuale.

La pornografia riesce a pungolare l’utente di continuo, offrendogli davanti “partner” sempre nuovi che, anche se virtuali, costringono il cervello a rilasciare dopamina in abbondanza».

Con una conseguenza immediata gravissima, cioè con la perdita di stimoli nei confronti di tutto ciò che è normale ed ordinario, il che può significare la fine dei rapporti con la persona amata, il deteriorarsi di un rapporto con la propria moglie o marito, e persino lo svilupparsi di forti moti di aggressività che possono sfociare in atti di violenza.

A questo proposito, vorremmo svelarti alcuni retroscena che forse non conosci riguardo Alessandro Serenelli, l’assassino di santa Maria Goretti, per il quale fu condannato a 30 anni di carcere.

Come forse saprai, Alessandro venne perdonato dalla santa pontina poco prima di morire e molti anni dopo, egli riceverà il perdono dalla stessa madre di “Marietta”, la signora Assunta.

Ma, soprattutto, in carcere Alessandro Serenelli riceverà una conversione profonda in seguito ad un sogno, che lo porterà a cambiare radicalmente vita, tanto da decidere, una volta scontata la pena, di trascorrere i giorni che gli restavano da vivere, in un convento di frati cappuccini, come fratello laico.

«Ero all’ultimo anno del tremendo cellulare (cella d’isolamento ndr). – dichiarerà Serenelli – Avrei dovuto impazzire anch’io per tante sofferenze. Idee di disperazione mi turbavano nella mente, sempre più violente, quando una notte faccio un sogno.

Mi vedo davanti ad un giardino, in un angolo tutto fiori bianchi e gigli. Ad un certo punto vedo scendere Marietta, bellissima e biancovestita. Man mano che coglieva i gigli me li presentava e mi diceva “prendi” e mi sorrideva come un angelo. Dinanzi a quel sorriso mi faccio animo ed accetto quei gigli fino ad averne le braccia colme. Presto però mi accorgo che quei gigli, tra le mie braccia, si trasformano in fiaccole.

Marietta mi sorride ancora e sparisce. Mi sveglio di soprassalto e dico a me stesso: ormai mi salvo anch’io, perché sono certo che Marietta è venuta a trovarmi e a darmi il suo perdono. Da quel giorno non sento più l’orrore di prima per la mia vita».

Ti chiederai: cosa c’entra questa storia tragica ma straordinaria, con il tema di cui ti abbiamo parlato sinora?

Molto, perché nel bellissimo Testamento spirituale che Alessandro Serenelli scrisse nel 1961, si possono leggere, fra l’altro, le seguenti parole:

«Sono vecchio di quasi 80 anni, prossimo a chiudere la mia giornata. Dando uno sguardo al passato, riconosco che nella mia prima giovinezza infilai una strada falsa: la via del male, che mi condusse alla rovina. Vedevo attraverso la stampa, gli spettacoli e i cattivi esempi che la maggior parte dei giovani segue senza darsi pensiero: io pure non mi preoccupai. Persone credenti e praticanti le avevo vicino a me, ma non ci badavo, accecato da una forza bruta che mi sospingeva per una strada cattiva».

Alessandro Serenelli fu vittima della “strada falsa” della pornografia che lo condusse alla rovina.

Egli era divenuto talmente dipendente, che lui stesse si descriveva come «accecato da una forza bruta che mi sospingeva per una strada cattiva».

Non osiamo immaginare cosa avesse potuto dire se si fosse trovato a vivere nella società odierna, ma possiamo ben immaginarlo.

Quel che più importante è comprendere i rischi, prevenirli e denunciare questo fenomeno che ormai può essere definito “di massa”.

Dicci cosa ne pensi e aiutaci a combattere questa vera e propria piaga sociale, diffondendo queste informazioni e sostenendo la nostra attività.


Gli ultimi dati certificano che nel nostro Paese sono sempre più numerose le persone che usufruiscono di materiale pornografico.

Negli ultimi anni, fra l’altro, tale settore ha subito un processo di “liberalizzazione”, a causa della nascita di un portale online divenuto assai noto, che offre un “servizio d’intrattenimento” dietro sottoscrizione di un abbonamento a cadenza mensile o annuale.

I sottoscrittori di tale abbonamento hanno la possibilità di interfacciarsi e porre delle richieste ai cosiddetti “content creator” (creatori di contenuti), per la maggior parte giovanissime donne ma anche uomini, che si limitano ad eseguire ciò che viene richiesto loro.

Come avrai intuito, tutto avviene virtualmente, con evidenti ricadute psicologiche sia per i content creator che per coloro che usufruiscono di tali servizi.

I primi, infatti, possono arrivare a guadagnare somme esorbitanti, evitando al contempo lo stigma sociale tipico dell’attività di prostituzione, classicamente intesa.

Talora, non è raro che costoro si attribuiscano l’appellativo di “artisti” o quello neutro già citato di “content creator”, alla stregua di qualsiasi altro lavoro su “pagare le tasse”.

Rispetto ai secondi valgono considerazioni simili, ma dal punto di vista di coloro che fruiscono di servizi, ritenuti più o meno normali; con l’aggravante, tuttavia, che la virtualità propria di tali esperienze non placa la loro sete e i loro desideri, semmai invoglia la loro mente a volere esperienze sempre più forti.

E questo accade in ragione di cause ben note a psicologi e psichiatri e che è alla base del fenomeno del porn addiction, ossia la dipendenza da pornografia.

«il Journal of the American Medical Association Psychiatry sostiene che l’uso della pornografia genera una riduzione della materia grigia del cervello e un sensibile calo di interesse verso le donne reali», ricordava il prof. Thomas Lickona in una intervista di alcuni anni fa.

Il quale poi, continuando, spiegava bene come un ruolo decisivo in questo costante desiderio di esperienze nuove dipendesse da un neurotrasmettitore del cervello, la dopamina.

«I neuroscienziati individuano nella dopamina, un agente neuro-chimico rilasciato dal cervello, la spiegazione di tutto questo. – osserva il prof. Lickona – La dopamina è il neurotrasmettitore della gratificazione che sta dietro alla risposta: “Sì, lo voglio!”, di qualunque motivazione e desiderio. Senza di essa, per capirci, non ci importerebbe neanche di mangiare un gelato in estate.

Quando il livello di dopamina cade, altrettanto fa la motivazione. La dopamina sale in particolare modo davanti a imprevisti e novità, specialmente se di tipo sessuale.

La pornografia riesce a pungolare l’utente di continuo, offrendogli davanti “partner” sempre nuovi che, anche se virtuali, costringono il cervello a rilasciare dopamina in abbondanza».

Con una conseguenza immediata gravissima, cioè con la perdita di stimoli nei confronti di tutto ciò che è normale ed ordinario, il che può significare la fine dei rapporti con la persona amata, il deteriorarsi di un rapporto con la propria moglie o marito, e persino lo svilupparsi di forti moti di aggressività che possono sfociare in atti di violenza.

A questo proposito, vorremmo svelarti alcuni retroscena che forse non conosci riguardo Alessandro Serenelli, l’assassino di santa Maria Goretti, per il quale fu condannato a 30 anni di carcere.

Come forse saprai, Alessandro venne perdonato dalla santa pontina poco prima di morire e molti anni dopo, egli riceverà il perdono dalla stessa madre di “Marietta”, la signora Assunta.

Ma, soprattutto, in carcere Alessandro Serenelli riceverà una conversione profonda in seguito ad un sogno, che lo porterà a cambiare radicalmente vita, tanto da decidere, una volta scontata la pena, di trascorrere i giorni che gli restavano da vivere, in un convento di frati cappuccini, come fratello laico.

«Ero all’ultimo anno del tremendo cellulare (cella d’isolamento ndr). – dichiarerà Serenelli – Avrei dovuto impazzire anch’io per tante sofferenze. Idee di disperazione mi turbavano nella mente, sempre più violente, quando una notte faccio un sogno.

Mi vedo davanti ad un giardino, in un angolo tutto fiori bianchi e gigli. Ad un certo punto vedo scendere Marietta, bellissima e biancovestita. Man mano che coglieva i gigli me li presentava e mi diceva “prendi” e mi sorrideva come un angelo. Dinanzi a quel sorriso mi faccio animo ed accetto quei gigli fino ad averne le braccia colme. Presto però mi accorgo che quei gigli, tra le mie braccia, si trasformano in fiaccole.

Marietta mi sorride ancora e sparisce. Mi sveglio di soprassalto e dico a me stesso: ormai mi salvo anch’io, perché sono certo che Marietta è venuta a trovarmi e a darmi il suo perdono. Da quel giorno non sento più l’orrore di prima per la mia vita».

Ti chiederai: cosa c’entra questa storia tragica ma straordinaria, con il tema di cui ti abbiamo parlato sinora?

Molto, perché nel bellissimo Testamento spirituale che Alessandro Serenelli scrisse nel 1961, si possono leggere, fra l’altro, le seguenti parole:

«Sono vecchio di quasi 80 anni, prossimo a chiudere la mia giornata. Dando uno sguardo al passato, riconosco che nella mia prima giovinezza infilai una strada falsa: la via del male, che mi condusse alla rovina. Vedevo attraverso la stampa, gli spettacoli e i cattivi esempi che la maggior parte dei giovani segue senza darsi pensiero: io pure non mi preoccupai. Persone credenti e praticanti le avevo vicino a me, ma non ci badavo, accecato da una forza bruta che mi sospingeva per una strada cattiva».

Alessandro Serenelli fu vittima della “strada falsa” della pornografia che lo condusse alla rovina.

Egli era divenuto talmente dipendente, che lui stesse si descriveva come «accecato da una forza bruta che mi sospingeva per una strada cattiva».

Non osiamo immaginare cosa avesse potuto dire se si fosse trovato a vivere nella società odierna, ma possiamo ben immaginarlo.

Quel che più importante è comprendere i rischi, prevenirli e denunciare questo fenomeno che ormai può essere definito “di massa”.

Dicci cosa ne pensi e aiutaci a combattere questa vera e propria piaga sociale, diffondendo queste informazioni e sostenendo la nostra attività.


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