«Genitore 1» e «genitore 2»: smantelliamo un’ideologia contro la ragione e contro la natura!

«Genitore 1» e «genitore 2»: smantelliamo un’ideologia contro la ragione e contro la natura!

E' una battaglia puramente ideologica quella portata avanti contro la ragione e contro la natura dalle Sinistre, spalleggiate da alcuni giudici.

Ci riferiamo alla sentenza 9216/2025 della Corte di Cassazione, che ha reintrodotto la dicitura «genitore 1» e «genitore 2», anziché «padre» e «madre», sulle carte d’identità dei figli.

È l’ultimo tassello di una guerra iniziata nel 2015 col decreto “gender fluid” del governo Renzi, capovolto nel 2019 dal decreto Salvini, poi ripristinato dalla Corte d’Appello di Roma.

Ed ora quest’ultimo pronunciamento, che ha bocciato il ricorso presentato nel 2024 dal Ministero dell’Interno nel tentativo di riportare un minimo di buon senso e ridare credibilità alle istituzioni.

La Cassazione si è giustificata, dicendo di voler in qualche modo tutelare il «minore figlio di due madri, una naturale e una di adozione», che avessero fatto ricorso alla «step child adoption».

Si tratta, con tutta evidenza, di acrobazie giuridiche tali da far impallidire i cavilli dell’Azzeccagarbugli: nessuno può essere figlio di due madri! Un padre ci dev’essere per forza.

Quello che i giudici hanno voluto sferrare è dunque un attacco politico alla famiglia naturale, fondata sull’unione tra un uomo e una donna, come ha confermato il senatore Maurizio Gasparri:

«La Cassazione, come molti settori della magistratura, preferisce una valutazione politica di parte, quindi la sua credibilità continua a precipitare in maniera vorticosa».

Secondo la Cassazione, infatti, dire che un figlio ha un padre ed una madre sarebbe «irragionevole e discriminatorio». È vero il contrario!

È quella dei giudici ad essere una «decisione innaturale ed irrazionale», come ha subito controbattuto mons. Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia-Sanremo. Il quale ha aggiunto:

«Pretendere di affermare che una coppia di fatto formata da persone dello stesso sesso abbia lo statuto di famiglia non corrisponde all’ordine naturale delle cose».

Ed ha anzi aggiunto che si tratta di «una forzatura di tipo ideologico e, di conseguenza, anche giuridico, quando la legge la recepisca».

Siamo insomma di fronte ad una sentenza degna del teatro dell’assurdo, se non fosse drammaticamente vera.

Basta con queste prese in giro, che fan solo perdere tempo, soldi pubblici e distolgono dalle reali priorità! È ora di finirla, non trovi?

Oggi però abbiamo ottimi mezzi per difenderci. Il primo consiste nel firmare, se non lo hai ancora fatto, la petizione «STOP alla neolingua woke!» promossa da Generazione Voglio Vivere.

È indirizzata a tutti gli europarlamentari italiani, affinché contrastino in sede Ue il ricorso ad un’antilingua, mirata a cancellare la nostra cultura, la famiglia, la fede e l’identità sessuale.

Come nel caso di «genitore 1» e «genitore 2», per l’appunto… Ecco perché intendiamo lanciare tramite i social anche una vasta campagna di sensibilizzazione, che metta in guardia tutti.

Ma farlo ha un costo, di cui da soli non potremmo farcene carico. Per questo, abbiamo bisogno del tuo aiuto!

È molto importante. Il linguaggio plasma il pensiero e trasmette i valori. Chi controlla le parole, controlla la società. Non possiamo lasciare tutto questo nelle mani sbagliate!

Purtroppo il gender, con tutte le sue distorsioni ideologiche e pur riguardando un’assoluta minoranza, a Sinistra trova sempre politici e giudici pronti ad assecondarlo e cavalcarlo.

Si noti come nel 1952 il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali poneva la deviazione sessuale fra i disturbi della personalità. 

Nel 1992, quarant’anni dopo, l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, l’ha derubricata: improvvisamente non è più stata classificata come una patologia. 

In Scozia il primo aprile 2024 è entrata in vigore una legge orwelliana, che autorizza l’auto-identificazione di genere anche in assenza di parere medico e prevede la galera per chi la neghi.

Ben 22 progetti Lgbt sono sponsorizzati dall’Unione europea per un valore complessivo di 2,5 milioni di euro. Altri 106 sono quelli già stati portati a termine. E tutti coi nostri soldi!

In Germania l’anno scorso è stata approvata un’altra normativa sconvolgente, che autorizza a cambiar sesso anche una volta all’anno.

Non solo: consente anche ai genitori di attribuire al neonato un sesso differente da quello naturale ed effettivo.

Appare evidente come in tutti questi casi, dicasi tutti si sia trattato solo di imposizioni giunte dall’alto e studiate a tavolino contro ogni evidenza, ragione, natura e realtà dei fatti.

Scriveva già il prof. Plinio Corrêa de Oliveira nelle Note sul concetto di Cristianità pubblicate in calce al suo capolavoro Rivoluzione e Controrivoluzione:

«Il mondo moderno ha elevato il corpo all’altezza di un idolo ed ha negato il primato dell’anima. Il risultato è davanti a noi: le nevrosi, le psicosi, le perversioni sessuali mostruose».

Occorre oggi una forte svolta controrivoluzionaria per sradicare tali degenerazioni e per tornare ad ancorarci alla logica ed al buon senso, riscoprendo al contempo il primato dell’anima.

Capisci quanto importante sia la battaglia? Non è questione solo di «genitore 1» e «genitore 2». In ballo ci sono le verità sulla persona umana, sulla moralità, sulla Fede, su ciò che siamo realmente!

 

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