Giù le mani dalla Vita! Diciamo “NO” alla morte di Stato!

Giù le mani dalla Vita! Diciamo “NO” alla morte di Stato!

La recente approvazione della legge sul suicidio medicalmente assistito in Toscana e l'apertura del ministro della Salute, Orazio Schillaci, verso una normativa nazionale sul fine vita stanno conducendo il nostro Paese lungo una china pericolosa e inaccettabile. 

Siamo di fronte a una svolta epocale che mette in discussione i principi fondamentali della nostra civiltà: il valore intrinseco della vita e il dovere della società di proteggere i più fragili.

Il rischio di una deriva culturale che normalizzi la "morte di Stato" è reale e imminente!

Invece di investire in cure palliative adeguate, in assistenza e in supporto umano, si sceglie la strada più semplice e disumana: offrire la morte come soluzione alla sofferenza.

Questo non solo è moralmente inaccettabile, ma rappresenta un pericoloso precedente giuridico, delegando alle Regioni una materia di esclusiva competenza statale e minacciando l'unità del nostro ordinamento.

La Conferenza Episcopale Italiana ha già lanciato un monito chiaro: "Il primo compito della comunità civile e del sistema sanitario è assistere e curare, non anticipare la morte".

Eppure, ci stiamo incamminando su una strada che ci porta esattamente nella direzione opposta. 

La tragica esperienza di altri Paesi dimostra che la legalizzazione del suicidio assistito porta inevitabilmente a un aumento vertiginoso dei decessi, con anziani, disabili e persone in difficoltà economica che finiscono per subire pressioni insostenibili.

Ancora più grave è il fatto che, mentre si discute di facilitare l'accesso alla morte, si ignora il vero scandalo: la carenza drammatica di cure palliative in Italia.

In alcune regioni del Sud, meno di un paziente su quattro in fase terminale riceve l'assistenza necessaria per alleviare la sofferenza. 

Prima di introdurre leggi che rendano più "facile" morire, il nostro dovere è garantire che nessuno si senta costretto a scegliere la morte per mancanza di alternative dignitose!

Il centrodestra ha già intrapreso un'azione per fermare la legge in Toscana, ottenendone la sospensione. Ma questo non basta! Serve un'azione politica forte, determinata, definitiva.

Non possiamo restare a guardare mentre la cultura della morte prende piede. Se non ci opponiamo oggi, domani sarà troppo tardi. Il tempo di agire è ADESSO!

Per questo, se non l’hai ancora fatto, firma subito la petizione promossa da Generazione Voglio Vivere, per chiedere al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Governo di intervenire immediatamente per bloccare questa deriva e promuovere politiche che valorizzino la vita e la dignità di ogni persona. 

Alza la tua voce per un'Italia che protegge, sostiene e difende i più deboli. La vita non si negozia, si tutela!

Inoltre, vogliamo incrementare la nostra grande campagna di sensibilizzazione su Facebook per informare il maggior numero di persone della pericolosa deriva a cui stiamo andando incontro.

Più soldi riusciamo ad investire nella campagna, maggiore e più forte sarà la portata della nostra petizione, più alto il nostro grido.

Per questo, abbiamo assolutamente bisogno del tuo aiuto, per poter attuare quest’offensiva mediatica nel migliore dei modi. Contiamo su di te!

Lottiamo insieme per un futuro in cui ogni vita sia considerata sacra, preziosa e degna di essere vissuta fino all'ultimo istante.

 

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