Maternità surrogata come “reato universale”!
Ora è il momento di fare il passo decisivo!
È andato in aula al Senato il disegno di legge che introduce il reato universale di maternità surrogata.
Il voto favorevole della Commissione Giustizia del Senato apre la strada all’ultimo miglio di un provvedimento che era stato già varato alla Camera in prima lettura a fine luglio di un anno fa.
La legge 40/2004 già proibisce in Italia la pratica dell’utero in affitto e la nuova proposta in discussione in Parlamento punta a estendere il divieto anche ai cittadini italiani che si rivolgono a paesi esteri per sfruttare questa pratica inaccettabile.
Essa infatti prevede sanzioni severe per chiunque realizzi, promuova o utilizzi la maternità surrogata, con pene fino a due anni di carcere e multe fino a un milione di euro.
Va anche ricordato che per la Lega questa pratica sarebbe stata da punire in modo decisamente più severo. Il partito di Matteo Salvini aveva infatti presentato un emendamento, respinto dal governo, che mirava ad inasprire la pena fino a 10 anni di reclusione e 2 milioni di multa, oltre che a punire i pubblici ufficiali che registrano i bambini nati con maternità surrogata.
Ad ogni modo, la maggioranza è compattamente schierata affinché l’Italia sia il primo Paese al mondo a considerare universalmente reato questa pratica, schierandosi a tutela delle donne e dei bambini contro un mercato globale che tratta la vita umana come merce.
Le autorità italiane, infatti, sarebbero obbligate a verificare se i bambini nati da cittadini italiani all’estero siano stati concepiti con maternità surrogata, ponendo un freno all’acquisto e alla mercificazione di vite umane.
È urgente che il Parlamento approvi senza indugi una legge che dichiari l'utero in affitto un reato universale!
Non possiamo permettere che cittadini italiani continuino a viaggiare all'estero per "affittare" uteri, "comprare" bambini e alimentare un mercato disumano e degradante, che tratta la vita e la dignità umana come merci da scambiare.
Per questo, ti invitiamo a firmare subito la petizione indirizzata ai membri del Senato, affinché approvino con massima urgenza una legge fondamentale che renderà l'utero in affitto un reato universale.
Tanti hanno accolto con entusiasmo la proposta, descrivendola come una battaglia morale imprescindibile.
La relatrice Susanna Donatella Campione, che a Palazzo Madama si sta battendo per provvedimenti contro la violenza sulle donne, ha spiegato ad Avvenire: «Consideriamo questa legge fondamentale: la norma penale per sua natura individua comportamenti che si considerano deprecabili e che si intende dissuadere, sanzionandoli. Questa norma in particolare si pone a tutela delle donne, che non possono essere considerate da nessuno come “macchine da riproduzione”, e del diritto dei bambini alla loro identità e a sapere di chi sono figli.»
Nonostante le critiche delle opposizioni, che lamentano un'eccessiva accelerazione, il governo difende a spada tratta la proposta con la ministra Eugenia Roccella che sottolinea come «L’Italia si conferma una nazione all’avanguardia sul fronte dei diritti, contro le nuove forme di sfruttamento delle donne e dell’infanzia.»
Il Parlamento però deve agire immediatamente, senza ulteriori rinvii, per mettere fine a una delle più atroci e inaccettabili forme di sfruttamento e mercificazione che colpiscono le donne e i bambini.
Non possiamo più chiudere gli occhi di fronte a questa pratica disumana, che trasforma il corpo delle donne in un mezzo di produzione e i bambini in meri oggetti di compravendita.
È una violazione dei diritti umani senza precedenti!
Ogni giorno di ritardo è un giorno in cui si consente a questo osceno mercato globale di continuare a crescere, calpestando la dignità di chi non può difendersi.
Ti esortiamo, quindi, a firmare con estrema urgenza la petizione indirizzata ai membri del Senato, per chiedergli di approvare senza esitazione il disegno di legge per rendere l'utero in affitto un reato universale.
È essenziale che questa pratica aberrante, che calpesta la dignità umana, venga fermata definitivamente. Dobbiamo agire adesso, prima che sia troppo tardi!
La maternità surrogata, al momento, rimane ancora un terreno opaco e controverso, dove le norme attuali non sono sufficienti a tutelare la dignità e i diritti delle donne e dei bambini coinvolti.
Ti portiamo un esempio concreto.
Nel mese di agosto, a Piacenza, una donna è stata indagata per “falsa attestazione a un pubblico ufficiale sulla identità personale” dopo aver fatto ricorso alla maternità surrogata in Georgia.
L’accusa era legata alla registrazione della figlia, nata tramite surrogazione, presso le autorità italiane.
Nonostante l’avviso di garanzia ricevuto al rientro in Italia, la Procura della Repubblica di Piacenza ha successivamente chiesto l’archiviazione del caso, ritenendo che la tenuità del fatto non giustificasse un’azione penale.
La donna, che ha raccontato la sua esperienza sulle pagine del quotidiano Libertà, ha espresso la convinzione di aver agito nel rispetto della legge, ma la conclusione favorevole del procedimento ha confermato solamente che esistono ancora numerose ombre e lacune che circondano la maternità surrogata in Italia.
E’ ora di fare luce una volta per tutte su questo tema delicato!
È una sfida storica che non riguarda solo il nostro Paese, ma l'intera comunità internazionale.
Firma ora, e unisciti a questa urgente battaglia a tutela delle donne e dei bambini e della dignità umana!
Ogni firma è un atto di responsabilità morale, un segnale chiaro che noi, come società, diciamo NO al commercio del corpo femminile e alla violazione dei diritti dei bambini.