NO al presepe blasfemo!

NO al presepe blasfemo!

Forse già lo sai… Nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Capocastello di Mercogliano, in provincia di Avellino, si è verificato un fatto che ha scosso profondamente i cattolici: l'allestimento di un Presepe Lgbtq, caratterizzato dalla presenza di "due mamme". Questa rappresentazione ha generato un acceso dibattito e ha suscitato diverse reazioni nel contesto religioso e culturale.

La decisione di escludere San Giuseppe dalla scena del Presepe è stata interpretata come una sorta di un chiaro adattamento alle richieste del politically correct, un atto che ha sollevato perplessità in merito alla preservazione delle tradizioni e dei simboli religiosi.

San Giuseppe, figura cruciale nella narrazione della Natività, è stato sacrificato simbolicamente sull'altare di un'interpretazione blasfema, creando un'atmosfera di scontento tra i fedeli.

Ancora più problematica – e anche più blasfema – è stata la rappresentazione delle "due mamme".

Per questo vogliamo lanciare una petizione di protesta indirizzata al Vescovo di Avellino, Mons. Arturo Aiello, affinché intervenga per preservare l'integrità e il significato tradizionale del Presepe e della Sacra Famiglia. Firma subito per esprimere il tuo NO a questo atto blasfemo e provocatorio!

Queste sono le parole scandalose del parroco don Vitaliano Della Sala: “Il disprezzo, anche da parte di settori della Chiesa cattolica contro le ‘famiglie arcobaleno’ e la loro condanna a prescindere, senza una discussione e un confronto serio e onesto, è la pennellata di tenebra che contribuisce a dipingere la notte del nostro tempo. Perciò ci sono due mamme nel presepe: la luce del Natale quest’anno la vedo risplendere anche su queste famiglie colpite da critiche e condanne disumane e antievangeliche”.

La decisione del parroco di "escludere" San Giuseppe dal presepe inserendo invece due mamme per Gesù nel presepe della sua chiesa, ha causato giuste critiche. Come nel caso di Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato per Forza Italia, che in una nota ha parlato di "un gesto che lascia sgomenti", definendolo "l'ennesimo atto di vera e propria blasfemia, con la rimozione di San Giuseppe e, dobbiamo immaginare, evidenti allusioni nei confronti della Madonna, così come d’altronde siamo abituati a vedere in molti cortei che rivendicano diritti e tolleranza dimenticando però di rispettare il mondo cattolico. Rifletta anche su questo il parroco della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo".

Unisciti a noi firmando immediatamente la petizione che sollecita il Vescovo di Avellino, Mons. Arturo Aiello, affinché si schieri a difesa dei sacri simboli del Presepe e della famiglia, sottraendoli agli oltraggi e alle distorsioni di un'ideologia che mina il significato profondo di questi simboli religiosi.

La tua firma rappresenta un passo concreto verso la preservazione di valori fondamentali e la tutela di tradizioni che sono parte integrante della nostra identità spirituale e culturale.

Chiediamo con veemenza di intervenire tempestivamente contro questa provocazione Lgbtq, poiché la rappresentazione di un Gesù Bambino con "due mamme" risulta essere una distorta reinterpretazione dei valori sacri del Natale.

La nostra richiesta di intervento urgente mira a proteggere la devozione e il rispetto dovuti a questa tradizione millenaria.

Non possiamo restare a guardare senza fare niente, firma anche tu la petizione di protesta indirizzata al Vescovo di Avellino, Mons. Arturo Aiello!

Grazie, come sempre, per il tuo prezioso sostegno.

Attribuzione immagine: RaiNews

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