
Rheanna Laderoute: una vita spezzata dalla bugia dell’aborto chimico!
Aveva solo 19 anni Rheanna Laderoute. Diciannove!
Una ragazza canadese con sogni, speranze, un futuro tutto da scrivere. E invece, oggi, il suo nome è legato a una tragedia che non si può cancellare.
Nessuno sapeva della sua gravidanza. Né la madre, né la sorella.
Da sola, spaventata, ha guidato per ore fino a una clinica in Ontario. Lì le hanno consegnato le pillole abortive, vendute come “sicure”, “facili”, “indolori”.
Hanno usato parole leggere per nascondere una realtà pesantissima: l’aborto chimico mette a rischio non solo la vita del bambino, ma anche quella della madre.
Per Rheanna e per il suo bambino, quelle pillole sono state una condanna!
Dopo l’assunzione, ha vissuto un calvario di dolore e di sangue, con crampi violenti ed emorragie continue. Giorni di sofferenza in silenzio, fino a quando, disperata, è corsa al pronto soccorso.
Le hanno fatto un’ecografia rapida, senza trovare “nulla di strano” e l’hanno rimandata a casa. Quando la situazione è peggiorata, ci è tornata. Le hanno dato morfina, antibiotici… e di nuovo dimessa.
Al terzo accesso al pronto soccorso la situazione era ormai gravissima: febbre altissima, segni chiari di sepsi, il corpo che stava cedendo.
Ma ancora una volta la sua condizione è stata sottovalutata!
Gli antibiotici per via endovenosa sono arrivati in ritardo e il trasferimento in terapia intensiva è stato deciso solo quando il cuore di Rheanna aveva già smesso di battere.
Rheanna è morta così e con lei, il bambino che portava in grembo. Due vite spezzate da una pillola presentata come un “diritto”, una “cura”, una “libertà”.
Ed è proprio davanti a storie come questa che non possiamo restare in silenzio!
Dobbiamo dire basta alla disinformazione e pretendere che le istituzioni, i media e il mondo medico dicano la verità, tutta la verità, senza inganni né omissioni.
Ecco perché, se non l’hai ancora fatto, ti invitiamo a firmare subito la petizione “Fermiamo l’aborto chimico”, promossa da Generazione Voglio Vivere.
Con la tua firma possiamo chiedere più informazione, più tutela per le donne, più protezione per i bambini non nati e fermare una pratica che continua a causare tragedie come quella di Rheanna.
E per dare ancora più forza a questa battaglia, abbiamo bisogno del tuo aiuto: sostieni con una donazione la nostra vasta campagna di sensibilizzazione online, tramite Facebook.
Ogni contributo ci permette di raggiungere migliaia di persone e diffondere verità che altrimenti resterebbero nascoste. Insieme possiamo fare la differenza, ma serve l’impegno di tutti!
Ma di quale libertà parliamo se alle donne non viene detta la verità? Se vengono illuse che l’aborto chimico sia sicuro “come una Tachipirina”, quando i dati dimostrano che le complicanze gravi sono decine di volte più frequenti di quanto si ammetta?
Sepsi, emorragie, aborti incompleti, morte. E sempre, immancabilmente, la vita di un bambino strappata via.
Questa non è sicurezza. Questa è una bugia costruita sulla pelle delle donne e dei loro figli.
Rheanna e suo figlio meritavano di vivere. E noi abbiamo il dovere di gridarlo: l’aborto chimico non è la scorciatoia indolore che vogliono farci credere, è la morte, travestita da “progresso”!
Le donne meritano la verità e i bambini meritano protezione. La società deve avere il coraggio di guardare in faccia questa realtà, senza più nasconderla dietro slogan ingannevoli.
Insieme possiamo salvare vite, cambiare mentalità e fermare una menzogna che ha già fatto troppe vittime.