
Spettacolo drag queen alla sagra parrocchiale: ci risiamo!
Ancora una volta, sotto il patrocinio della Chiesa di Carpi, ci troviamo di fronte a un episodio che lascia sgomenti.
Stiamo parlando dello spettacolo di drag queen inserito nel programma della Sagra di San Luigi Gonzaga, dal 28 agosto all’1 settembre, proprio accanto alla processione e alla Santa Messa presieduta dall’arcivescovo Castellucci.
Accostare la figura di San Luigi, santo della purezza e della castità, a icone della causa LGBT non è solo un’operazione di cattivo gusto: è un’offesa diretta ai fedeli e un atto di disorientamento spirituale.
Un fedele, incredulo, ha commentato: «Bisogna capire come si riesca ad unire San Luigi Gonzaga con le drag queen».
Il Popolo della Famiglia ha denunciato con forza: “Un evento che nulla ha a che vedere con le iniziative diocesane e della parrocchia di Rovereto. Una scelta offensiva per i fedeli e che nulla ha a che vedere con la dimensione spirituale della serata, soprattutto visto la presenza di Sua Eccellenza.”
Già la mostra blasfema ospitata a Carpi aveva indignato e ferito profondamente il popolo cattolico; oggi un nuovo episodio dimostra come si stia cercando di imporre, con ostinazione, un’agenda ideologica contraria alla fede.
La diocesi, con un comunicato ambiguo, ha cercato di ridimensionare la vicenda parlando di “evento organizzato da una Onlus laica”.
Ma i fatti restano: la Messa e la processione vengono inserite nello stesso programma che poco dopo propone uno show apertamente pro-LGBT.
Una “foglia di fico” che non inganna nessuno e che mostra quanto sia profondo l’imbarazzo della Chiesa locale, sempre più al traino del mondo e sempre meno capace di opporsi a ciò che offende la fede.
Di fronte a questo annacquamento del Vangelo, non possiamo rimanere in silenzio! È il momento di reagire e dire un chiaro NO all’infiltrazione ideologica dentro i nostri spazi sacri e culturali.
Per questo, se non l’hai ancora fatto, ti invitiamo a firmare e diffondere la petizione “Fermiamo gli eventi pro-Lgbt nelle Diocesi!”, promossa da Generazione Voglio Vivere.
Con la tua firma puoi unire la tua voce a quella di migliaia di altri italiani che rifiutano la colonizzazione ideologica arcobaleno e chiedono una Chiesa fedele alla sua missione.
E, accanto alla firma, ti chiediamo di aiutarci con una generosa donazione.
Ogni contributo ci permette di finanziare la nostra grande campagna di sensibilizzazione online, tramite Facebook, così da portare questo grido di protesta e di verità a centinaia di migliaia di italiani che spesso non sanno nulla di questi scandali.
La tua offerta, piccola o grande che sia, può fare davvero la differenza nella difesa della nostra fede e dei nostri valori.
Il silenzio dei pastori, le scuse dei parroci, le cancellazioni frettolose dai programmi ufficiali non bastano a coprire lo scandalo: San Luigi Gonzaga, patrono della gioventù cattolica, viene accostato a uno spettacolo nato nei locali notturni e nelle parate dell’orgoglio LGBT.
È una contraddizione che ridicolizza la fede e svuota la testimonianza cristiana!
Come ha scritto la Nuova Bussola Quotidiana: «È evidente che infilarci le Drag queen rappresenta per lo meno un’offesa al santo e magari anche ai fedeli che del santo mantovano della purezza sono devoti».
È ora di pretendere chiarezza, coraggio e rispetto!
Basta con la complicità silenziosa. Basta con l’uso dei santi e delle parrocchie come copertura per agende ideologiche che nulla hanno a che vedere con il Vangelo.
La fede non è un accessorio da spettacolo: si vive, si difende, si testimonia. Sempre!
Se alziamo la voce e agiamo insieme, difenderemo ciò che è santo e consegneremo ai nostri figli una Chiesa viva, fedele e senza compromessi.