Stonewall e la realtà biologica: un ritorno alla coerenza!

Stonewall e la realtà biologica: un ritorno alla coerenza!

Un passo fondamentale per ristabilire la chiarezza!

Il primo monumento nazionale dedicato al movimento LGBTQ+, istituito nel 2016 dall’allora presidente Barack Obama, è stato finalmente allineato a una visione che rispetta la realtà biologica.

Il governo Trump ha imposto un principio chiaro e inequivocabile: le agenzie federali devono riconoscere esclusivamente due generi, maschio e femmina, assegnati alla nascita e basati sulla scienza.

La decisione del National Park Service

Il National Park Service, l’agenzia responsabile della gestione di parchi e monumenti nazionali, ha compiuto un passo decisivo eliminando dal sito ufficiale del Stonewall National Monument ogni riferimento a categorie fluide e soggettive come quelle transgender e queer.  

Da oggi, il monumento commemora esclusivamente lesbiche, gay e bisessuali, riportando il dibattito pubblico su una base più solida e riconoscibile.

La reazione delle lobby LGBTQ+

Come prevedibile, la decisione ha scatenato proteste da parte di alcuni esponenti della comunità LGBTQ+. 

Erick Bottcher, consigliere comunale del Greenwich Village, ha parlato di un "tentativo di cancellazione", mentre Carla Smith, CEO dell’LGBT Community Center, ha definito la mossa un "affronto" e ha chiesto il ripristino di un linguaggio inclusivo. 

Tuttavia, questa scelta non è altro che un necessario ritorno alla realtà biologica, ponendo fine a narrazioni ideologiche che minano l’ordine naturale e confondono la società.

Negli Stati Uniti, perfino giganti del calibro di Amazon, Disney e McDonald’s hanno già preso una decisione coraggiosa, abbracciando senza esitazione il riconoscimento esclusivo di due soli generi: maschile e femminile.

Oggi più che mai, è il momento di farsi sentire, di difendere con determinazione i nostri valori e di esigere che le filiali italiane di queste multinazionali intraprendano la stessa strada.

Per questo, se non l’hai ancora fatto, ti invitiamo a firmare subito la petizione promossa da Generazione Voglio Vivere per fermare questa pericolosa deriva ideologica. Non sottovalutare l’importanza della tua voce!

Stonewall: una storia che va preservata nella verità

Lo Stonewall Inn, storico bar di Christopher Street, fu teatro delle rivolte del 1969 che segnarono l’inizio di un movimento per i diritti civili. 

Tuttavia, è fondamentale che questa lotta si basi su verità oggettive e non su costruzioni ideologiche.

Il governo Trump, con questa revisione, ha riportato il discorso pubblico sui diritti civili a un livello fondato sulla biologia e sul buon senso, evitando derive che rischiano di compromettere la coerenza sociale e giuridica.

Il valore della chiarezza

Questa scelta non è un attacco a nessuno, ma una difesa della verità e della logica. Riconoscere solo due generi non significa escludere, ma ristabilire un fondamento essenziale della natura umana.

Continuare a diffondere visioni che si allontanano dalla realtà biologica significa mettere a rischio la stabilità sociale e giuridica, alimentando confusione e incertezza.

L’amministrazione Trump ha dato un segnale forte, ma ora tocca a noi continuare la lotta. Non possiamo restare in silenzio!

Per questo, se non l’hai ancora fatto, firma con urgenza la petizione di Generazione Voglio Vivere indirizzata alle divisioni italiane delle grandi multinazionali e invita amici, familiari e colleghi a fare lo stesso. Fai sentire la tua voce, difendi la verità!

Questa battaglia va combattuta su tutti i fronti! Ma abbiamo bisogno di risorse per contrastare la propaganda ideologica, difendere la famiglia naturale e diffondere messaggi chiari e veritieri.

Per questo, abbiamo assolutamente bisogno del tuo aiuto per incrementare la nostra grande campagna di sensibilizzazione su Facebook ed attuare quest’offensiva mediatica nel migliore dei modi. Contiamo su di te!

Insieme, con determinazione e forza, dobbiamo preservare la famiglia naturale e la realtà biologica!

 

Attribuzione Immagine: Rhododendrites, CC BY-SA 4.0, Wikimedia Commons
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