Vortice di veglie omoeretiche. È ora di dire basta!

Vortice di veglie omoeretiche. È ora di dire basta!

La locandina in rigoroso stile “arcobaleno”, che ci è pervenuta, va contro la Dottrina. E contro il buon senso. 

A scanso di equivoci, ricordiamo subito che il Catechismo al n. 2357 considera le relazioni omosessuali «gravi depravazioni».

Sono «intrinsecamente disordinate» e «contrarie alla legge naturale». Conclude, sentenziando in modo inappellabile: «in nessun caso possono essere approvate».

Chiarissima è anche la Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali, emanata nel 1986 dalla Congregazione per la Dottrina della Fede.

Quel testo, tuttora valido, chiede estrema vigilanza su «quei programmi che di fatto tentano di esercitare una pressione sulla Chiesa, perché cambi la sua Dottrina», pur negandolo a parole.

«In realtà – aggiunge – essi non difendono e non promuovono l’insegnamento del Magistero, anzi talvolta lo attaccano apertamente».

Ed afferna: «Questo comportamento contraddittorio non può avere in nessun modo l’appoggio dei Vescovi». Per questo è indegno il contenuto della locandina pervenutaci.

L’Arcidiocesi di Pesaro e la Diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola hanno fatto propria un’emergenza che non c’è, quella dell’”omobitransfobia”.

Hanno messo in piedi addirittura una “veglia di preghiera” lo scorso 16 maggio, oltre tutto in una chiesa cattolica, quella di San Paolo apostolo a Fano.

Per l’occasione, con tutti i problemi reali che oggi ha la Chiesa, è stato costituito addirittura un “coordinamento interdiocesano per l’inclusione”.

E, per i testi della veglia, si è ricorsi alle proposte delle “chiese battiste, metodiste e valdesi”, in una sorta di ecumenismo tanto equivoco quanto innaturale.

Il tutto è stato “presieduto”, come si usa dire oggi in ”ecclesialese” politically correct, dall’arcivescovo Sandro Salvucci e dal vescovo Andrea Andreozzi.

Ciò va contro Sacra Scrittura, Magistero e Tradizione. Appartiene a quell’«apostasia silenziosa», di cui parlava già l’esortazione apostolica Ecclesia in Europa nel 2003.

Non è l’unico caso, del resto: nel 2025, tra maggio e giugno, sono state finora organizzate oltre 60 veglie simili in Italia ed in Europa.

Da Milano a Napoli, da Roma a Palermo, da Torino a Ragusa, da Fano a Catania, da Bari a Treviso, da Barcellona a Siviglia, da Lugano a Cracovia, da Varsavia a La Valletta…

Molti, troppi i prelati, che, con la propria presenza o col proprio assenso, hanno portato acqua al mulino dell’omoeresia dilagante, promossa da una galassia di variopinti gruppi Lgbt.

Non possiamo restare in silenzio di fronte ad un fenomeno gravissimo! Dobbiamo ribadire con forza ed a voce alta quel che inequivocabilmente afferma la Dottrina cattolica.

Per questo intendiamo lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione, che ribadisca la Verità e che ci permetta di incontrare nuovi amici, pronti ad unirsi a noi in questa battaglia per la fede.

Per farlo, intendiamo servirci dei social, poiché rappresentano il mezzo più veloce ed efficace, per raggiungere tanti in poco tempo.

Ma hanno un costo, per sostenere il quale abbiamo bisogno del tuo aiuto! È molto importante. Ed urgente!

Queste veglie infatti non nascono dal caso: fanno parte anzi di una precisa strategia, scatenata dal Global Network of Rainbow Catholics e dalla Commissione Fede, Genere e Sessualità protestante.

Si tratta di una vera e propria azione di lobbying combinata, insomma, che vede schierati i “cattolici arcobaleno” assieme a comunità battiste, metodiste e valdesi.

Protestare però serve. A Lugano, ad esempio, il forte dissenso dei fedeli ha fatto saltare l’ennesima veglia di preghiera Lgbt, promossa dall’Azione Cattolica (sic!) ticinese.

Grazie alle proteste, è stata revocata la disponibilità della basilica del Sacro Cuore, così ha “traslocato” dai protestanti, presso il locale tempio evangelico riformato.

Pare che sia intervenuto il Vescovo in persona, per cercare di sistemare un po’ le cose e per salvare il salvabile.

Un vero cattolico non può lasciar fuori dalla porta la Verità, deve condannare il peccato ed i comportamenti contro natura. È chiamato a salvare le anime degli erranti, non ad assecondarle.

La Chiesa viene meno a sé stessa ed alla propria missione, quando chiama bene il male e lo dichiara accettabile.

In questo modo non fa certo il bene dei peccatori e concorre alla loro perdizione. Per questo dobbiamo opporci con vigore all’omoeresia!

Dio «maschio e femmina creò» gli uomini (Gen 1, 27). Non Lgbt.

 

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