Dall’Europa soldi a chi promuove aborti, contraccezione e corsi filo-Lgbt nelle scuole

Dall’Europa soldi a chi promuove aborti, contraccezione e corsi filo-Lgbt nelle scuole

E' veramente vergognoso.

Già è orribile che vengano uccisi i bambini nel grembo materno. Ma che su questa strage si faccia anche del business, io lo trovo profondamente disumano. Eppure è così.

Per il quadriennio 2022-2025 la Commissione europea ha stanziato 3.269.864,60 euro a favore di quattro progetti dell’International Planned Parenthood Federation.

Una cifra colossale finita nelle casse della più grande multinazionale dell’aborto, già coinvolta peraltro in diversi scandali.

Quello del 2015, quando un’inchiesta sotto copertura ha smascherato un commercio sotterraneo di tessuti fetali provenienti da aborti tardivi, inclusi casi in cui i feti erano stati partoriti vivi.

Quello del 2024, quando uscirono altri video comprovanti tale ignobile compravendita.

Poi nel 2025, quando Planned Parenthood fu accusata di violazione delle leggi fiscali, offrendo spazi di lavoro per la campagna presidenziale Harris-Walz.

In merito l’eurodeputato Paolo Inselvini ed altri 12 suoi colleghi di Fratelli d’Italia han presentato un’interrogazione parlamentare alla Commissione von der Leyen.

Vi si chiede quali misure intenda adottare contro attività di lobbying controverse o potenzialmente illegali e se intenda condurre verifiche circa la destinazione di tutti quei soldi.

Ma soprattutto vi si chiede se la Commissione europea sia pronta a sospendere o quanto meno rivedere i finanziamenti erogati a Planned Parenthood, poiché esulano dalle competenze europee.

Non è, infatti, compito dell’Ue promuovere azioni contro la vita, contro la famiglia e contro la libertà di educazione, quindi aborto, contraccezione e corsi di “educazione sessuale” nelle scuole.

Fare tutto questo significa promuovere solo un’ideologia abortista ed Lgbt, in totale contrasto con le radici e l’identità cristiana degli Stati europei.

Non possiamo accettarlo! È nostro dovere combattere qualsiasi forma di propaganda contro il bene comune.

Per farlo, abbiamo due mezzi, entrambi efficaci.

Il primo consiste nel sottoscrivere, se non lo hai ancora fatto, la petizione «Difendiamo i principi non negoziabili», promossa da Generazione Voglio Vivere.

È indirizzata al presidente del consiglio italiano, Giorgia Meloni, affinché si faccia garante e promotrice, in Italia come in Europa, dei temi della vita, della famiglia e della libertà educativa.

Il secondo consiste nell'incrementare tramite i social la nostra vasta campagna di sensibilizzazione per due motivi:

1) far sapere come vengono usati i nostri soldi dalla Commissione europea; 2) protestare tutti insieme contro tale utilizzo, trovando nuovi amici pronti a far propria questa sacrosanta battaglia.

Per farlo occorrono però molti soldi, più di quanti io possa mettere a disposizione. Per questo, ho bisogno del tuo aiuto!

È molto importante, anche perché un recente rapporto apparso sul New York Times, giornale di per sé pro-aborto, ha denunciato una situazione di declino all’interno di Planned Parenthood.

Vi si parla di cliniche che chiudono, dipendenti in condizioni precarie, appropriazioni indebite, licenziamenti ingiustificati ed un’intera organizzazione sanitaria in crisi.

Cause legali, documenti interni, oltre 50 tra dirigenti, consulenti e personale intervistati: la mole di materiale raccolta dal quotidiano statunitense è stata veramente ingente.

Gran parte delle notizie riportate in questo articolo sono coerenti con le indagini compiute da Operation Rescue, un’organizzazione che ha denunciato abusi di ogni tipo in Planned Parenthood.

Secondo il New York Times, quasi tutti i fondi ricevuti (stiamo parlando di centinaia di milioni di dollari) sono serviti per la «lotta legale e politica» pro-aborto, non per l’assistenza sanitaria.

Compresi i fondi erogati a sostegno dei candidati politici pro-choice in periodo di campagna elettorale.

L’immagine di Planned Parenthood che si evince dalle inchieste condotte e dagli articoli pubblicati è quella di un’organizzazione totalmente allo sbando.

Finora si sarebbe arricchita con fiumi di denaro pubblico, donazioni ed aiuti, ma ora, grazie anche al ritorno di Trump alla Casa Bianca, la musica è cambiata.

Questo e le rivelazioni sul mercato sotterraneo di tessuti fetali non ha giovato e non giova certo alla multinazionale dell’aborto.

Secondo il New York Times, molti dipendenti avrebbero lamentato condizioni di lavoro terribili: salari bassi, licenziamenti per chi chiedesse congedi di maternità o per chi muovesse critiche.

E poi ancora: formazione inadeguata da parte di colleghi inesperti, ricorso a personale non qualificato, pressioni per aumentare il numero di pazienti.

Tutto questo si è tradotto in molti casi in azioni legali da parte di dipendenti o ex-dipendenti.

È ad una realtà in una situazione critica come questa che la Commissione europea ha regalato quasi 3,3 milioni di euro.

Io lo trovo uno scandalo. Per questo a te, che so condividere i miei stessi Valori ed i miei stessi Ideali, chiedo di darmi una mano per contestare con forza simili politiche da parte dell’Ue.

Non possiamo accettare che l’Unione europea faccia propaganda a favore di ideologie contrarie ai principi non negoziabili, contrarie alla vita, alla famiglia ed alla libertà educativa.

 

Attribuzione Immagine: European Commission, Wikimedia Commons
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