Fai sentire il tuo sostegno a Sara Soresi!
Nei primi
giorni di questo inizio del nuovo anno, come al solito non mancano i
motivi per non abbassare mai la guardia dinanzi a quel che accade nelle
piazze e nei vicoli della tua città o del tuo paese.
In
questi giorni abbiamo assistito all’ennesimo tentativo cialtrone e
carnevalesco, ma non meno pericoloso, di insidiare, o quantomeno
scioccare, l’innocenza dei tuoi figli o nipoti.
Ma andiamo con ordine e vediamo cosa è accaduto.
In occasione della festività dell’Epifania, il Comune di Piacenza, guidato dal sindaco Katia Tarasconi (Partito Democratico), ha deciso di collaborare all’organizzazione di un evento da tenersi in uno dei quartieri della città, per permettere ai bambini di ricevere dalle mani della Befana le tante agognate “calze” ricolme di doni e dolciumi.
Quando i genitori hanno accompagnato i propri figli, tuttavia, si sono trovati dinanzi ad una Befana del tutto “particolare”.
La capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, Sara Soresi, ha dichiarato di aver ricevuto delle segnalazioni da parte dei genitori, in quanto i bambini sbigottiti domandavano perché una simile “Befana” avesse la voce maschile e, aggiungo io, una caratterizzazione estetica così appariscente e provocatoria.
Il quesito è presto risolto, poiché il personaggio travestito da “Befana”, o forse sarebbe meglio dire, da “incubo”, è con ogni probabilità la drag queen “Stanga Rame”, come rivela la stessa Sara Soresi.
La quale rimarca come per l’ennesima volta la si sia voluta buttare “a tutti i costi in politica”.
E come puntualmente accade ogniqualvolta vi sia qualcuno
che alzi la mano per affermare che una simile provocazione è altamente
lesiva della sensibilità dei soggetti più deboli e indifesi, ecco intervenire la solita melassa di voci prona ai voleri del politicamente corretto.
Il sindaco Tarasconi ha derubricato il tutto come una “polemica inutile e fuori luogo volta a etichettare quello che etichette non ha”.
La giornalista Selvaggia Lucarelli, rispondendo direttamente alla Soresi dalla sua pagina Facebook, ha affermato che “la
signora è un po’ distratta: sono decenni che gli uomini amano
travestirsi da befana e lo fanno anche in occasioni pubbliche legate
all’evento”.
Ammesso che ciò sia vero, la Lucarelli omette di ricordare che tale soggetto è membro del Collettivo Drag Attack (il cui profilo Instagram appare assai eloquente in merito), il quale figura tra i sostenitori di eventi come il Parma Pride 2022.
Manifestazione, desidero ricordare, “all’insegna dell’orgoglio e della rivendicazione di pari diritti per le persone LGBTIQ+”. (Un PRIDE all’insegna dell’orgoglio e dell’inclusione (gazzettadellemilia.it))
Non so tu, ma noi siamo stufi di provocazioni di questo genere.
Se ti fossi trovato tu, con i tuoi figli o nipoti, al posto di quei genitori, non ti saresti sanamente indignato?
Noi non vogliamo che i nostri figli e nipoti si sentano psicologicamente turbati dalla visione di personaggi che, in barba al buon senso e all’ordine naturale, testimonino fieramente le proprie inclinazioni oggettivamente disordinate, come ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica.
Soprattutto, non
vogliamo che le amministrazioni pubbliche finanzino eventi organizzati o
co-organizzati da associazioni che tentino di insinuarsi, attraverso vie molteplici, nel mondo dell’infanzia e dell’educazione.
Ecco perché abbiamo deciso di presentare una petizione di solidarietà e di sostegno – che consegneremo ufficialmente – alla capogruppo di Fratelli d’Italia Sara Soresi, per gli attacchi ricevuti in questi giorni dagli organi di informazione.
Ti invitiamo a firmare, per ringraziarla e farle sentire che noi siamo dalla sua parte, invitando con l’occasione i politici dell’intero centro-destra a fare altrettanto laddove se ne presentasse l’occasione.
Desideriamo anche ricordarti che la nostra attività e quella di Generazione Voglio Vivere si reggono sul tuo sostegno.
Ti chiediamo di non farcelo mancare, altrimenti la nostra attività di monitoraggio rispetto a tutto ciò che accade, non potrà continuare.
Ricorda,
tutto ciò che facciamo non riguarda solo noi, ma riguarda anche te e
soprattutto l’avvenire dei tuoi figli e nipoti. Quel che fai, a te lo
fai!