
Il Governo dice NO alla morte di Stato: impugnata la legge della Toscana!
Il Governo italiano ha fatto la cosa giusta: ha detto NO alla legge della Regione Toscana sul suicidio assistito.
Una legge pericolosa, travestita da atto di civiltà, che in realtà spalanca la porta a una deriva culturale spaventosa: uccidere invece di curare, togliere di mezzo i fragili invece di proteggerli.
Una scelta di coraggio per la dignità umana
In un Paese dove la sanità pubblica fatica a garantire cure e dignità a chi soffre, qualcuno ha pensato che la risposta fosse dare la morte su richiesta. No, grazie!
Il compito del Sistema Sanitario Nazionale non è quello di somministrare sostanze letali, è quello di salvare vite, di alleviare il dolore, di accompagnare, non eliminare.
Il Governo, sostenuto da migliaia di cittadini e da associazioni pro-vita come la nostra, ha impugnato la legge toscana davanti alla Corte Costituzionale, rilevando l’invasione delle competenze statali e la violazione dell’articolo 117 della Costituzione.
Il messaggio è chiaro: non possiamo tollerare una legislazione “a macchia di leopardo” che abbandoni i più deboli al silenzio della morte “autonoma”.
Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale toscano, ha definito la decisione “assurda”.
Ma cosa c’è di assurdo nel voler tutelare la dignità della vita umana? Il vero scandalo è lasciare i malati terminali senza cure, senza conforto, senza dignità.
La storia di Tafida: quando la vita vince
In questo panorama confuso e ideologizzato, la vicenda della piccola Tafida Raqeeb rappresenta un faro di speranza.
E’ una bambina inglese condannata dai medici del suo Paese ad una morte decisa in tribunale, ma i suoi genitori hanno lottato con tutte le loro forze. Hanno portato Tafida in Italia, all’Ospedale Gaslini, dove è stata curata e oggi è viva.
Sì, viva! E la sua storia è la prova che quando si sceglie la vita, la vita risponde.
Dalla sua vicenda è nata a Londra la Fondazione Tafida, che oggi sostiene altre famiglie e promuove un centro per la riabilitazione pediatrica.
La sua sopravvivenza è una condanna morale per ogni sistema sanitario che decide chi vale la pena salvare e chi no.
Francia: una società divisa tra cura e morte
In questi giorni, il Parlamento francese sta esaminando due proposte di legge: una sulla legalizzazione della morte assistita per i malati terminali e l’altra per potenziare le cure palliative.
Due vie, due visioni di mondo in contrasto. E quella della morte assistita sta avanzando con una velocità inquietante.
I promotori parlano di libertà, ma i fatti dicono altro: quasi la metà dei francesi che avrebbero diritto alle cure palliative non le riceve. Sono 180.000 persone ogni anno, secondo la Corte dei Conti francese.
La legge in discussione escluderebbe pazienti con Alzheimer o in coma irreversibile, ma aprirebbe comunque alla somministrazione diretta o autonoma di sostanze letali, purché il paziente sia in grado di esprimere chiaramente la volontà di morire.
Una pressione enorme su chi è vulnerabile, solo, disperato.
Ma anche lì la coscienza si sta risvegliando: infatti centinaia di cittadini hanno manifestato per le strade, vestiti da medici, chiedendo cure palliative, non iniezioni letali.
Questo è il momento di scegliere da che parte stare!
O stai con chi cura, o stai con chi sopprime. Non ci sono vie di mezzo!
Chi sostiene il suicidio assistito parla di “libertà”, ma non dice che dietro troppe di queste richieste c’è solitudine e abbandono. Parlano di “dignità”, ma non dicono che la vera dignità è essere accompagnati, non eliminati.
Il Governo ha preso una posizione chiara e coraggiosa, ma non possiamo abbassare la guardia. La battaglia per la vita si combatte ogni giorno, in ogni aula, in ogni ospedale, in ogni coscienza.
Per questo, se non l'hai ancora fatto, ti invitiamo a firmare subito la petizione rivolta al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per chiederle di bloccare i tentativi regionali d’introdurre norme illegittime e pericolose, promuovendo anzi la vita come Valore.
Perché la voce della verità deve continuare a farsi sentire. Sempre più forte!
Mai come oggi, il tuo aiuto concreto è fondamentale per diffondere un messaggio potente e inequivocabile: ogni vita merita di essere difesa. Sempre!
Siamo determinati a rafforzare la nostra campagna di sensibilizzazione su Facebook, per contrastare con decisione la cultura della morte e far risuonare la nostra voce in ogni angolo del Paese.
Ogni contributo fa la differenza: più risorse abbiamo, più forte sarà la nostra azione. Più persone informeremo, più vite potremo proteggere. Ma per riuscirci, abbiamo URGENTE bisogno del tuo sostegno!
Una società che sceglie la morte ha già smesso di lottare. Noi, invece, scegliamo di resistere. Scegliamo la vita!