
Il Molise sulla strada pericolosa della Toscana: la deriva eutanasica avanza senza sosta!
Siamo profondamente preoccupati dalla proposta di legge regionale sul suicidio assistito presentata in Molise, che replica il modello pericoloso già approvato in Toscana.
Questo non è un atto di autodeterminazione, ma una porta aperta a una cultura della morte, in cui la sofferenza non viene affrontata con la cura e il sostegno, ma con l'abbandono istituzionalizzato.
Una strada pericolosa e irreversibile
Sotto l'influenza ideologica dell'Associazione Luca Coscioni, si cerca di introdurre in Molise un “protocollo suicidario” con tempi certi, procedure rapide e a carico dello Stato.
Un modello che sfida i principi della Costituzione, delegando alle Regioni una materia che deve rimanere esclusivamente di competenza parlamentare.
La proposta di legge bipartisan, di cui è prima firmataria la consigliera regionale del Pd, Alessandra Salvatore, è stata sottoscritta anche dai consiglieri regionali Vittorino Facciolla e Micaela Fanelli (Pd), Angelo Primiani, Roberto Gravina e Andrea Greco (M5s) e da Massimo Romano (Costruire Democrazia).
Questo fronte comune non è espressione di progresso, ma testimonianza inquietante di una deriva culturale che rischia di compromettere il valore più alto: la sacralità della vita.
Un attacco alla dignità della vita umana
Ciò che però desta ancor più preoccupazione, è il fatto che anche consiglieri regionali come Armandino D’Egidio (Fratelli d’Italia) e Guido Massimo Sabusco (Lega) abbiano deciso di apporre la loro firma a una legge che veicola l’idea che alcune vite – segnate dalla malattia, dalla disabilità o dalla solitudine – non siano degne di essere vissute.
Questo è un messaggio disumano, pericoloso, che va respinto con forza! Non possiamo accettare che lo Stato abdichi al suo dovere più sacro, quello di stare accanto ai più fragili.
Esistono già strumenti di speranza e umanità — le cure palliative, gli hospice come quello di Larino — luoghi dove la vita, anche nel dolore, viene accompagnata con dignità. Ma da soli non bastano, se le istituzioni voltano le spalle e scelgono la scorciatoia più comoda: quella della rinuncia.
La situazione nelle altre Regioni
È importante ricordare che, al di fuori di Toscana e Molise, la situazione a livello regionale si presenta frammentata, ma con segnali allarmanti:
• Emilia-Romagna, Marche e Puglia hanno avviato discussioni preliminari su proposte simili, sostenute da una forte pressione delle associazioni pro-eutanasia.
• Lombardia e Lazio hanno visto presentare disegni di legge, attualmente bloccati in commissione, ma pronti a riemergere con il favore politico del momento.
• Piemonte e Campania hanno respinto tentativi simili, confermando una maggiore prudenza sul tema.
• In Friuli Venezia Giulia e Veneto, invece, si è assistito a prese di posizione contrarie da parte delle giunte regionali, che hanno fortunatamente riaffermato la centralità delle cure palliative.
In questo scenario fluido e controverso, resta evidente che il futuro della legislazione regionale sul fine vita si giocherà su un fragile equilibrio tra spinte ideologiche e responsabilità istituzionale.
Un SI’ alla vita, sempre e comunque!
Chiediamo quindi con forza che il Governo intervenga subito ed impugni questa legge davanti alla Corte Costituzionale. Se non ci opponiamo oggi, domani sarà troppo tardi. Il tempo di agire è ADESSO!
Ti invitiamo quindi, se non l'hai ancora fatto, a firmare subito la petizione indirizzata al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per rivolgerle un appello forte e chiaro: questa legge deve essere assolutamente fermata!
Non possiamo permettere che venga seguito il pericoloso esempio della Toscana. Non è solo una firma. È una dichiarazione d’amore per la vita!
Un appello nazionale: fermiamo questa deriva!
Ma oggi, più che mai, abbiamo bisogno anche del tuo sostegno concreto per portare ovunque, in ogni angolo del Paese, un messaggio chiaro, potente, inarrestabile: la vita va protetta. Sempre!
Vogliamo potenziare sempre più la nostra campagna di sensibilizzazione su Facebook, per contrastare la pericolosa cultura di morte e far arrivare la nostra voce a migliaia, milioni di persone.
Più fondi raccogliamo, più sarà forte il nostro impatto. Più persone raggiungeremo, più vite potremo difendere. Ma per farlo, abbiamo bisogno del tuo aiuto. Subito!
Questa battaglia non possiamo combatterla da soli. Ma insieme possiamo cambiare le cose. Fai la tua parte!
Ogni vita è sacra, ogni vita merita di essere protetta: non lasciamo che l'oscurità della morte legalizzata offuschi la luce della nostra umanità!