Omosessualità ideologica
Se ti trovassi a dover scegliere una fotografia, al fine di inserirla come immagine di copertina di un progetto contro le mafie, che scatto sceglieresti?
Le possibilità potrebbero essere molteplici, non trovi?
E se invece ti dicessimo che la scelta decisa dalla commissione giudicante dell’Istituto Tecnico Industriale Statale “Enrico Fermi” di Modena, è ricaduta su una foto che ritrae due adolescenti – maschi – che si baciano?
Una persona comune, come noi si chiederebbe: “ma che cosa c’entra?”
Evidentemente un simile interrogativo se l’è posto anche la preside dell’Istituto scolastico, che ha bocciato la decisione presa dalla commissione giudicatrice, sostenendo che la ragione della scelta dipendesse da “motivi politici”, come è evidente a qualsiasi persona onesta intellettualmente.
Naturalmente, immancabili sono state le proteste di alcuni professori e la solidarietà espressa dal Partito Democratico e da altre associazioni locali. Il tutto non è finito qui, però, perché il comportamento della preside è stato segnalato al Provveditorato, che valuterà la condotta della dirigente scolastica.
Questa è la condizione nella quale ci troviamo in Italia.
Al lavoro e nella società persone come noi, quando si parla di questi temi, non possono più permettersi di dire nulla, di alzare un dito per chiedere spiegazioni, che monta una canea indescrivibile.
La preside ha dimostrato saggezza e coraggio, ma soprattutto senso della responsabilità, in quanto garante di tutelare le sensibilità di tutti i docenti e gli studenti dell’istituto.
Ella ha semplicemente “fiutato” l’odore dell’ideologia e non è riuscita a trovare altre motivazioni plausibili che giustificassero l’adozione di quella foto per un progetto didattico contro la mafia.
Il compito nostro è quello di offrire questa contro-narrazione che spieghi come sono andate le cose realmente.
Perché oggi, non appena si parla di questi temi, subito si grida alla “censura”, allo scandalo, all’omofobia, cose di cui non ne possiamo davvero più.
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