Pedofilia digitale: Meter svela l’uso criminale dell’IA sui minori!

Pedofilia digitale: Meter svela l’uso criminale dell’IA sui minori!

Fino a poco tempo fa sembrava solo fantascienza o, al massimo, una minaccia distante. Ma oggi l’intelligenza artificiale è qui, e viene usata contro i bambini

Non da scienziati, ma da criminali: pedofili, adescatori, manipolatori. Uomini e reti che sfruttano la tecnologia per fare del male, per umiliare, per distruggere l’innocenza.

A denunciarlo non è un complotto, né il sensazionalismo di qualche giornale. 

Lo dice, nero su bianco, il primo Dossier nazionale realizzato dall’Associazione Meter ETS, fondata e guidata da don Fortunato Di Noto, da sempre in prima linea nella difesa dell’infanzia violata.

I dati sono scioccanti:

 

  • quasi 3.000 bambini “spogliati” virtualmente nei primi sei mesi del 2025 usando programmi di intelligenza artificiale;
     
  • 507 gruppi di pedofili individuati su una sola piattaforma, Signal;
     
  • il 92% degli adolescenti tra i 14 e i 18 anni ha interagito almeno una volta con un chatbot, un programma che simula un coetaneo per stabilire un rapporto emotivo e ottenere immagini intime.

 

È questo il nuovo volto dell’abuso: invisibile, automatico, difficile da fermare.

Per questo, abbiamo deciso di lanciare una grande campagna di sensibilizzazione online, tramite Facebook, per raggiungere famiglie, scuole, istituzioni e media. Ma per farlo, abbiamo assolutamente bisogno anche del tuo aiuto!

Anche una piccola donazione può fare la differenza. Sostieni la nostra voce!

Un genitore potrebbe pensare: “Ma mio figlio non è a rischio, sta attento…”. Eppure, oggi basta una foto innocente – a una festa, a scuola, in vacanza – per finire manipolata, trasformata in un’immagine sessuale con strumenti facilmente accessibili online.

Queste immagini, chiamate deepfake o deepnude, sono così realistiche che oltre la metà dei ragazzi non riesce a distinguere un video reale da uno generato artificialmente

E mentre la reputazione di un giovane viene distrutta, la legge non sempre riesce a intervenire. Perché? Perché “non c’è una vittima reale”. 

Ma provate a spiegare a un ragazzo che vedersi online in una scena di abuso – anche se falsa – non è una ferita vera.

 

🎙️ “Ho visto la mia faccia su un corpo che non era il mio. In una situazione che non avevo vissuto. Avevo solo 15 anni. Sono crollata.” – Testimonianza anonima

🎙️ “Mia figlia parlava con un ragazzo che sembrava della sua età. Poi ha cominciato a fidarsi. A confidarsi. A inviare foto. Noi ci siamo accorti troppo tardi.” – Padre di una vittima

 

E in tutto questo, le piattaforme come Signal, Telegram, Viber offrono anonimato e crittografia, diventando rifugi perfetti per chi vuole nascondersi e agire indisturbato.

Ma c’è chi non si arrende! C’è chi ogni giorno lotta per portare alla luce tutto questo. 

Don Fortunato Di Noto, con la sua voce stanca ma ferma, lo ha detto chiaramente: “Siamo all’anno zero. Non c’è più tempo da perdere. Attraverso questo Dossier vogliamo scuotere la società, la politica, la Chiesa. Servono norme più severe e immediate. Non possiamo permettere che l’IA diventi un’arma contro l’infanzia.

E ha ragione! Perché la tecnologia non è il nemico, ma l’uso criminale che ne viene fatto sì. E non basta più indignarsi, serve reagire!

Se anche tu pensi che ogni bambino debba crescere libero, sicuro, rispettato e se vuoi che questo allarme arrivi ovunque, sostieni ora la vasta campagna di sensibilizzazione online che intendiamo lanciare per risvegliare le coscienze di tutti.

Anche un piccolo gesto può moltiplicare l’impatto. Perché l’infanzia va difesa, sempre!

Non aspettare che tocchi a tuo figlio per accorgerti del pericolo. Difendere ogni bambino è un dovere che inizia da te!

 

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