Sindaci e Radicali fanno fronte comune contro il Governo

Sindaci e Radicali fanno fronte comune contro il Governo

In questi giorni ti stiamo aggiornando sulla controffensiva che la lobby LGBT, spalleggiata dalla sinistra, sta montando sulla questione relativa alla trascrizione anagrafica dei figli delle coppie omosessuali e lesbiche.

Controffensiva che passa fondamentalmente da due canali: amministratori locali e azione parlamentare.

I primi, secondo quanto rivela la Repubblica, starebbero lavorando ad un documento da inviare al Governo e ad una manifestazione nazionale, da tenersi il 12 maggio a Torino, probabilmente al Teatro Regio.

A confermare ciò è stato proprio il primo cittadino del capoluogo piemontese, Stefano Lo Russo (PD), il quale ha dichiarato:

«C'è un fronte comune dei sindaci, vogliamo che questa sia una battaglia trasversale e come sindaci italiani che condividono l’impostazione culturale, chiediamo al Parlamento di legiferare.

Stiamo organizzando per il 12 maggio un’iniziativa su questo con gli amministratori e amministratrici locali, che auspichiamo sarà il più partecipata possibile a livello nazionale».

Tra i sindaci partecipanti all’iniziativa, oltre a Lo Russo, si fanno i nomi di Beppe Sala (Milano), Roberto Gualtieri (Roma), Matteo Lepore (Bologna), Dario Nardella (Firenze), Gaetano Manfredi (Napoli) e Antonio Decaro (Bari), presidente dell’ANCI.

Intanto il 27 marzo, in Parlamento, +Europa e Radicali hanno presentato una mozione

«rivolta ai sindaci per chiedere di procedere con le registrazioni anagrafiche dei figli delle coppie omogenitoriali indicando come genitori entrambe le persone che si sono assunte la responsabilità della procreazione».

Nel testo si invitano espressamente i sindaci a disobbedire alla legge, come puoi leggere dalle righe seguenti:

«Invita il Sindaco, anche a fronte delle evoluzioni del quadro giurisprudenziale e normativo, a procedere con le registrazioni anagrafiche dei figli di coppie omogenitoriali indicando quali genitori entrambe le persone che si sono consapevolmente assunte la responsabilità della procreazione».

E, infine, si sollecita

«Il Parlamento a discutere le proposte di legge indicate in premessa e comunque a modificare la normativa per porre fine alle discriminazioni in essere che determinano una grave violazione dei diritti preminenti del minore,

dando seguito al monito espresso dalla Corte costituzionale con le Sentenze 32 e 33 del 2021, nonché per riconoscere l’eguaglianza e la pari dignità di tutte le famiglie».

Come abbiamo avuto modo di ripeterti più volte in questi giorni, la tattica che impiegano è sempre quella di deviare il discorso allorquando si parla di utero in affitto.

Lo afferma chiaramente il sindaco Lo Russo:

«C’è un tema che credo venga posto in maniera errata nella discussione – ha aggiunto Lo Russo – quello della maternità surrogata. Il tema non è questo, ma il quadro di certezze per i figli delle coppie omogenitoriali”».

Il “quadro di certezze” a cui si allude non può prescindere dalla provenienza reale dei bambini a cui si vogliono dare dei diritti.

Farlo, prescindendo da qualsiasi altro discorso, significherebbe avallare pratiche barbare come quella dell’utero in affitto.

Ti promettiamo che su questo tema non arretreremo di un centimetro.

Ne va della dignità della persona umana.


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