
Uno sfregio alla nostra Fede, alla maternità e alla vita. Non restiamo indifferenti!
Non possiamo tacere!
Non possiamo far finta che quanto accaduto sia solo una provocazione qualunque, una semplice “espressione di libertà”.
No, quello che è successo a Napoli l’8 marzo è un’offesa grave, un colpo basso alla fede, alla maternità, alla sacralità della vita.
Un corteo che avrebbe dovuto celebrare i diritti delle donne è stato macchiato da un gesto intollerabile: l’esposizione di uno stendardo raffigurante la Madonna con in mano una pillola abortiva, accompagnato dallo slogan “Aborto libero”.
E non si è trattato solo di un’immagine, ma di una vera e propria parodia, una messinscena che ha usato simboli religiosi per colpire, per provocare, per ferire. È questa la battaglia per i diritti? È questo il progresso?
Fino a dove siamo disposti ad arrivare?
Ci chiediamo: fino a che punto ci spingeremo? Davvero vogliamo accettare che il rispetto per la fede venga calpestato così? Che la maternità venga ridotta a un simbolo da ridicolizzare? Che il tema dell’aborto, così delicato e doloroso, venga banalizzato con uno slogan gridato in piazza?
Anche il cardinale di Napoli, don Mimmo Battaglia, ha espresso il suo turbamento. "La rappresentazione della Vergine Maria alla quale è stato sostituito il cuore con una pillola abortiva - ha detto - è stata percepita da tanti come un'offesa alla fede e ai valori più profondi che animano la vita di milioni di persone".
Sì, la libertà di espressione è fondamentale, nessuno lo nega.
Ma la libertà non può mai trasformarsi in un’arma contro chi crede, contro chi vede nella vita un dono, contro chi considera la maternità un valore inestimabile.
Esiste anche un’altra libertà: quella di non essere costretti a subire oltraggi, quella di professare la propria fede senza sentirsi attaccati, quella di credere nella sacralità della vita senza essere derisi.
E allora diciamo basta! Basta con le strumentalizzazioni, basta con le provocazioni che servono solo a creare divisioni, basta con la retorica che trasforma un tema così profondo in una battaglia ideologica.
Non possiamo restare indifferenti di fronte a questa deriva che umilia la fede e svilisce il valore della vita. Dobbiamo dirlo con forza: la vita è un dono, la maternità è una ricchezza, la fede merita rispetto!
Per questo, vogliamo lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione online tramite Facebook, per toccare il cuore di quante più persone possibile. Possiamo contare sul tuo aiuto?
Con il tuo sostegno possiamo portare un messaggio di verità e contrastare questa deriva che vuole cancellare il sacro e distruggere il valore della vita.
L’aborto non è uno slogan
L’aborto non è un trofeo da esibire. È un dramma! È una ferita!
E spesso lascia segni indelebili nelle donne che vi ricorrono, anche a distanza di anni.
La Chiesa non giudica, non condanna, ma tende la mano, offre sostegno, accompagna chi è in difficoltà.
Questo è il vero significato della parola “accoglienza”: accoglienza per chi è in difficoltà, per chi vive una gravidanza indesiderata, per chi si sente solo e spaventato.
La vera libertà non sta nel cancellare la vita, ma nel tutelarla, nel darle valore, nel garantire a ogni donna la possibilità di scegliere con consapevolezza, non sotto la pressione di un sistema che considera l’aborto la via più semplice e sbrigativa.
Non possiamo restare indifferenti
Ora tocca a noi! Non basta indignarsi, bisogna agire!
Non possiamo restare in silenzio mentre la cultura della morte avanza, mentre la sacralità della vita viene derisa, mentre la maternità viene trattata come un peso invece che come un dono.
Abbiamo URGENTE bisogno del tuo aiuto per portare avanti una campagna di sensibilizzazione forte, chiara, che riaffermi il valore inestimabile della vita.
Senza il coraggio di alzare la voce, il silenzio diventa complicità e noi non possiamo essere complici della cultura della morte. Noi scegliamo la vita. Sempre!