Europa: l’Italia deve riconoscere i “figli” delle coppie omosessuali
Ancora una volta l’Unione Europea minaccia ed entra a gamba tesa nella nostra giurisdizione.
Che sta facendo di male, l’Italia, questa volta?
Semplice: si è permessa di non riconoscere i “figli” delle coppie omosessuali e lesbiche, perché dietro un numero considerevole di queste si cela la barbara pratica dell’utero in affitto.
Non dovrebbe essere normale, in una società sana?
Già, ma il punto dolente sta proprio qui, perché abbiamo a che fare con tutto fuorché una società sana.
Ed ecco allora che dopo una interrogazione al Parlamento europeo da parte di alcuni eurodeputati del Movimento 5 stelle, il Commissario per la Giustizia dell’UE, Didier Reynders, ha affermato:
«In linea con la strategia per l’uguaglianza delle persone Lgbtiq 2020-2025, la Commissione è in continuo dialogo con gli Stati membri riguardo all’attuazione delle sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea».
Ha poi precisato che «ciò comprende anche l’obbligo per gli Stati membri di riconoscere i figli di genitori dello stesso sesso, ai fini dell’esercizio dei diritti conferiti dall’Ue».
Il Commissario per la Giustizia ha aggiunto che la competenza a legiferare in materia di Diritto di Famiglia, spetta agli Stati membri.
Tuttavia, il diritto dell’UE «disciplina le caratteristiche di sicurezza dei passaporti e delle carte d'identità».
«I termini utilizzati per riferirsi a ciascun genitore in un documento rilasciato in uno Stato membro non possono essere invocati da un altro Stato membro per rifiutare il rilascio di un passaporto o di una carta d'identità a un minore i cui genitori siano dello stesso sesso».
Insomma, avrai ben capito come l’UE si sappia nascondere molto bene dietro il diritto e il “burocratese”, per riuscire a imporre il matrimonio tra persone dello stesso sesso e avallare così la barbara pratica dell’utero in affitto.
Ma alla fine della dichiarazione, a suggello di tutto, il Commissario per la Giustizia Reynders ha rotto gli argini e ha concluso osservando:
«Gli Stati membri devono rispettare i diritti fondamentali sanciti dalla Carta, compreso il diritto alla non discriminazione, esclusivamente nell’attuazione del diritto dell’Ue» (Figli coppie gay, Ue: "Stati devono riconoscerli" (adnkronos.com)).
Alla faccia del “punto di diritto”!
Eh già, perché ove mai te ne fossi dimenticato, ti ricordiamo che in Ungheria il presidente Orban sta combattendo come un leone proprio contro l’UE, che ha minacciato di toglierle i fondi se non elimina le restrizioni relative alla propaganda LGBT e all’ideologia gender nelle scuole (leggi qui).
Non devi dimenticare infatti che al di sopra delle leggi, ci sono le ideologie che le ispirano influenzandole.
Ebbene, noi di Generazione Voglio Vivere – In difesa della Famiglia e della Vita, siamo assolutamente convinti che queste leggi siano profondamente ingiuste!
Motivo per cui ti invito a combattere insieme a noi e a sostenere la nostra battaglia di civiltà.