“Facciamo da noi": a Pisa il primo festival sull’aborto! Inaccettabile!

“Facciamo da noi": a Pisa il primo festival sull’aborto! Inaccettabile!

Mentre l’Italia continua a lottare per difendere la vita e tutelare i più fragili, c’è chi, con cinismo e arroganza, trasforma una tragedia in un evento da celebrare. 

A Pisa, nei giorni del 9, 10 e 11 maggio, va in scena “Facciamo da noi”, un festival che promuove e normalizza l’aborto, inneggiando all’interruzione volontaria di gravidanza come se fosse un diritto da esaltare e un atto da rivendicare con orgoglio.

Dietro questa iniziativa c’è il gruppo Obiezione Respinta (OBRES), che da anni lavora per abbattere ogni barriera etica, morale e istituzionale alla soppressione della vita nascente. 

Non contenti di minare la legge 194 dall’interno, ora si spingono oltre: invocano l’autogestione dell’aborto, la medicalizzazione fai-da-te, come se l’eliminazione di un figlio potesse mai diventare un atto semplice, privo di conseguenze, da praticare “comodamente a casa”, senza riflessione e senza responsabilità.

È inaccettabile che si costruisca una rete nazionale e internazionale per rendere sempre più facile e diffuso ciò che dovrebbe invece suscitare dolore, riflessione e rispetto. È vergognoso che si tenti di "risignificare in senso positivo" l’aborto, cancellando la sofferenza delle donne, il dramma di una scelta lacerante, e soprattutto la dignità della vita umana che viene spezzata.

Chi oggi parla di “diritto all’aborto” come se fosse un progresso sociale, dimentica che ogni aborto è sempre e comunque una vita che non vedrà mai la luce. Ogni iniziativa che ne facilita l’accesso, che lo banalizza e lo celebra come conquista di libertà, è un’offesa alla coscienza civile e morale del nostro Paese.

Dietro le parole di progresso e diritti si cela una cultura di morte che vuole annientare il valore della vita umana fin dal suo inizio. 

Difendere i nascituri e sostenere chi è in difficoltà è oggi più che mai un dovere! È l’unica vera risposta a chi, con iniziative come questa, semina morte mascherandola da libertà.

La vita non si celebra in festival che ne promuovono la soppressione. La vita si protegge, si accoglie, si difende. Sempre!

 

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