NO alla glaciazione demografica! Facciamoci sentire!

NO alla glaciazione demografica! Facciamoci sentire!

Sembra che il nostro appello al Governo, in merito al problema demografico, abbia sortito qualche effetto.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta insieme alla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella alla conferenza “Per una Europa giovane. Transizione demografica, ambiente, futuro” tenutasi venerdì 12 aprile.

“Questa è una materia che tutti sanno essere una priorità assoluta di questo governo, ha affermato la premier. Per noi la sfida demografica, la sostenibilità economica a cui è connessa, rappresenta una delle principali sfide: non serve a niente gestire il presente se non si mette in sicurezza il futuro.

Il governo ha la responsabilità di garantire un futuro alla propria nazione. Considero un cambio di passo fondamentale l’approccio con cui questo governo affronta queste tematiche rispetto al passato.

Nessun intervento concreto sarà mai sufficiente se a monte non invertiamo la narrazione che per anni è stata fatta: è stato detto per decenni che mettere al mondo un bambino avrebbe compromesso libertà, sogni, carriera, in alcuni casi la bellezza, che quindi era una scelta che in fondo non era conveniente”.

È giustissimo, anzi essenziale, che si decida di invertire la narrazione che per anni è stata fatta, come saggiamente afferma la premier; è anche vero, però, che questo cambio di passo deve essere accompagnato da misure shock dal punto di vista economico.

Anche perché se non si fa qualcosa sul fronte demografico, l’Italia rischia una “glaciazione demografica” entro il 2040.

A dirlo è Fondazione Nord Est, think thank economico che si occupa di misurare i cambiamenti in atto e le conseguenze per il medio-lungo periodo, oltre che individuare le strategie giuste per farvi fronte.

Le conseguenze sociali ed economiche di questo grave deficit demografico saranno un calo della forza lavoro e un minor mercato interno, che comporteranno bassi consumi e investimenti inferiori.

Il Nord Italia risentirà di questa situazione in modo traumatico. Secondo la Fondazione, tra soli 25 anni le regioni settentrionali registreranno un saldo negativo di 2,3 milioni di residenti rispetto all’attuale.

Si passerà dunque dai 27,4 milioni di abitanti del 2023 ai 25,1 milioni del 2040.

Per far fronte a questa catastrofe sociale ed economica, ti invitiamo a firmare la petizione inviata al presidente del Consiglio Giorgia Meloni per chiederle di agire al più presto sul fronte demografico con una misura altamente impattante, come la situazione attuale impone di fare.

In altre parole, non è sufficiente agire su un problema divenuto così importante ed endemico soltanto con l’assegno di maternità e misure simili, o con bonus decontributivi per le madri lavoratrici, per quanto importanti possano essere misure di questo genere.

È necessario agire al più presto, per lanciare anche un messaggio chiaro all’opinione pubblica e alle giovani coppie italiane, dando un vero e proprio reddito di maternità.

Se si è concepita una misura come il reddito di cittadinanza, ove la platea dei beneficiari era ahimè enormemente più numerosa, non capisco perché non possa realizzarsi una misura analoga per una platea assai inferiore (nel 2023 le donne che hanno partorito sono poco più di 350.000) e per rimediare ad un problema che si prospetta catastrofico.

Non abbiamo più tempo: la nostra classe politica vuole capirlo o no? Per questo motivo ti chiediamo di firmare subito la petizione per chiedere alla premier di porre un argine a questa glaciazione demografica con una misura significativa e impattante.

Fatti sentire anche tu e vieni a lottare al nostro fianco!

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