Diciamo NO al suicidio assistito. Facciamoci sentire!
Alcune settimane fa il Consiglio Regionale del Veneto ha deliberato sulla delicata questione della regolamentazione del suicidio assistito, la quale – ringraziando il Cielo – non è passata.
Tuttavia, nuovi pericoli si apprestano ad arrivare dalla vicina regione Lombardia, che ha aperto alla discussione.
Ma, come ti dicevamo, per ora non è passata in Veneto la legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito. L’assemblea non ha approvato i primi due dei 5 articoli complessivi, che richiedevano il sì della maggioranza assoluta. Il secondo, in particolare, è un articolo “fondamentale” della legge, per cui il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti ha proposto e ottenuto il rinvio in commissione.
La decisione presa è un passo importante che incide profondamente sulla vita e sulla dignità umana e ci sprona a guardare con ottimismo alle possibilità di sviluppare un quadro normativo che rispecchi i valori fondamentali della nostra società.
Questa decisione sottolinea l'importanza di investire nella promozione di servizi di cure palliative e nel sostegno alle persone che affrontano malattie gravi. Ciò dimostra che esistono alternative rispettose della vita che meritano di essere valorizzate e potenziate.
Per questo ti chiediamo di unirti a noi nella battaglia in difesa della vita, firmando la petizione indirizzata al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, per chiedergli di prendere una posizione netta e contraria sul suicidio assistito in Italia e sostenere l’implementazione di un sistema completo di cure palliative.
La tua firma rappresenterà un passo significativo verso la difesa della dignità umana e il riconoscimento del valore insostituibile della vita in situazioni difficili.
La discussione e il voto hanno visto la spaccatura del centrodestra, con Fratelli d'Italia e Forza Italia contrari, il presidente Luca Zaia e parte della Lega favorevoli, insieme alle opposizioni.
La bocciatura della proposta di legge è una prima vittoria, ma deve essere il punto di partenza per un dibattito costruttivo e per un approfondimento delle tematiche legate al fine vita, con l'obiettivo di promuovere una società che tutela la dignità di ogni individuo in ogni fase della sua esistenza.
Per questo ti chiediamo di unirti a noi e firmare ora la petizione indirizzata al Ministro Orazio Schillaci per chiedergli di promuovere alternative compassionevoli e rispettose per affrontare le sfide legate al fine vita.
La tua partecipazione è fondamentale per costruire una società che valorizzi la vita in ogni sua fase e garantisca un supporto adeguato a chi ne ha più bisogno.
La posta in gioco è alta. Se non agiamo, le forze che in Italia si battono per facilitare il suicidio assistito continueranno a diffondere una cultura di morte e convinceranno molti di noi che il suicidio è l'unica opzione per una persona gravemente malata.
Ma, se riusciremo nel nostro intento, potremmo porre fine a questa pratica letale e contribuire a diffondere una maggiore consapevolezza tra gli italiani sul valore delle cure palliative e della terapia del dolore.
Insieme a tutti gli altri amici di Generazione Voglio Vivere saremo sempre qui, a batterci sul fronte della vita e a mobilitarci in sua difesa, senza fare sconti a nessuno.